Magistratura e società
Il 31 luglio è morto il prof. Nicolò Lipari, giurista di eccezionale valore e maestro di molte generazioni. Questione giustizia lo commemora pubblicando l'introduzione di Piero Curzio alla prolusione da lui tenuta a Bari sul tema Il terzo settore tra gratuità e cittadinanza. Una bellissima riflessione sul volontariato pronunciata a Bari dinanzi a un'aula gremita di suoi allievi e di tantissimi cittadini. Il testo della lezione è ora pubblicato nella collana Biblioteca di cultura giuridica di Cacucci Editore (Bari).
Recensione a Polizia, società e politica nell’Italia repubblicana. Gli editoriali di Franco Fedeli (1973 – 1997), a cura di Michele Di Giorgio, UNICOPLI, 2023
Recensione al volume di Yannis Varoufakis, edito da La nave di Teseo (2024)
Un viaggio psichedelico attorno ad un palazzo di giustizia ed ai suoi protagonisti. Recensione al libro di Linda D'Ancona (De Nigris, 2024)
La recensione al volume di Paola Di Nicola Travaglini e Francesco Menditto, edito da Giuffrè (2024)
Una riflessione sui cambiamenti settecenteschi socio-culturali e di costume e sul loro rilievo sul cammino delle donne e la questione di genere
Alcune riflessioni sulle norme, la multidimensionalità della prassi e le narrazioni prevalenti, a partire dal volume di Stefano Becucci (Bristol University Press, 2024)
L’uomo, il giurista, il pacifista, il socialista, il martire
Il libro di Marzio Breda e Stefano Caretti Il nemico di Mussolini sin dal titolo colloca Giacomo Matteotti nella corretta posizione storica e politica che le sole celebrazioni rischiano di far dimenticare. Attraverso un’ampia e documentata narrazione, lo restituisce al suo ruolo di principale ed efficace oppositore del nascente autoritarismo fascista; e, dopo il suo omicidio, prodotto dall’odio (e dal timore) che Mussolini e i fascisti e nutrivano verso di lui, di “grande ombra” sul regime.
Pensieri a margine della lettura di I vermetti e il peremoto, di Luciana Breggia (Milano, TS Edizioni, 2024, Fondazione Terra Santa).
Recensione al volume a cura di Sandra Antoniazzi (ESI, 2023)
L’articolo propone una lettura critica di un suggestivo romanzo, L’inferno non prevarrà, d’impronta sciasciana, firmato per i tipi Rubbettino da Andrea Apollonio, giovane magistrato presso la procura di Patti, ormai alla sua seconda prova letteraria. Nelle pagine dell’Autore vengono rintracciate quattro implicite tesi: quella giuridica, quella culturale, quella teologica, quella letteraria
Recensione al libro curato da Elena Granaglia e Gloria Riva (Donzelli, 2024). Un libro appena pubblicato, che merita di essere letto e diffuso subito. Il tempo stringe: si vota fra meno di due mesi e le idee hanno bisogno di tempo per circolare, essere recepite e produrre frutti.
Recensione al romanzo di Antonio Manzini Tutti i particolari in cronaca (Mondadori, 2024)
Un dialogo con i passaggi più significativi di G. Fiandaca, Punizione, Bologna, 2024. Un “piccolo libro” prezioso, un itinerario dialettico e mai dogmatico attraverso le forme e le ideologie della pena, che giunge sino alla contemporanea crisi di legittimità del diritto penale e alle domande suscitate dai modelli alternativi alla punizione
La recensione al volume di Anna Paola Lacatena (CLAD, Centro Lotta alle Dipendenze, 2023)
Recensione al libro di Gherardo Colombo L’Anticostituzione. Come abbiamo riscritto (in peggio) i principi della nostra società (Garzanti, 2023)
In un Paese nel quale alle donne sono proibite attività essenziali per la persona, quali l’istruzione, il lavoro, la libertà di viaggiare, e nel quale esse sono obbligate a rispettare un rigido codice di abbigliamento e a restare confinate nelle proprie case, deve nascere un movimento antifondamentalista, contro l’occupazione e composto da tutte le nazionalità ed etnie dell’Afghanistan. Solo attraverso la loro lotta, le donne afghane possono liberarsi dalla presa dell’imperialismo, del fondamentalismo e del patriarcato.
Riflessioni a partire dalla quarta stagione della serie Rai (2024)
Nell’Iran teocratico ed illiberale la donna è vista come il nemico principale, e come tale punita e repressa. Dopo l’uccisione di Masha Amini, dopo la generale ribellione di uomini e donne che hanno portato davanti al mondo l’intollerabilità della situazione, non dobbiamo dimenticare la resistenza del popolo iraniano, che combatte in nome dei valori universali della libertà e della parità.