Osservatorio internazionale
Pubblichiamo, in versione italiana e nell'originale inglese a seguire, la lettera di Murat Arslan e quella di risposta della Presidente di Medel, Mariarosaria Guglielmi. Murat Arslan, Presidente di Yarsav- associazione di giudici e pubblici ministeri turchi aderente a Medel, sciolta in base alla legislazione di emergenza dopo il tentativo di colpo di stato nel luglio 2016, è detenuto dall’ottobre 2016 e, dopo un processo condotto in violazione di tutte le essenziali garanzie del giusto processo, è stato condannato a dieci anni di reclusione. Murat Arslan è stato il testimone non silenzioso della fine dello Stato di diritto in Turchia e ha pagato in prima persona il prezzo del suo impegno a favore dei diritti e di una giustizia indipendente. Nel 2017 ha ricevuto il Premio Václav Havel per il suo straordinario contributo alla difesa dei diritti umani.
Mentre lo Stato di Israele compie settantacinque anni il Paese è scosso da una ondata di manifestazioni di protesta per la riforma della giustizia. Ciò avviene perché i cittadini comprendono che, se realizzata, la proposta di legge trasformerà la già fragile democrazia israeliana in un regime autoritario. Uno studioso israeliano illustra gli aspetti più pericolosi della “riforma” della giustizia proposta dal governo.
È da poco ricorso un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa e si continua a discutere molto di come assicurare alla giustizia i responsabili delle gravissime violazioni del diritto internazionale commesse dalle forze armate e dall’apparato di governo russo, incluso il Presidente Vladimir Putin. In particolare, è in corso un acceso dibattito su come perseguire il crimine di aggressione, mentre finora si è sentito meno parlare dei progressi compiuti nelle indagini a livello internazionale sugli altri tre crimini internazionali che vengono altresì in rilevo in questa situazione: genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Un decisivo passo avanti è stato tuttavia appena compiuto dalla Corte penale internazionale (Cpi), che il 17 marzo ha emesso due mandati di arresto nei confronti del Presidente Putin e di un’alta funzionaria di Stato russa, Maria Alekseyevna Lvova-Belova. In questo breve commento, partendo da quanto già esposto in passato sulle varie opzioni per accertare le responsabilità a livello sia interno sia internazionale (si veda qui e qui), ci si propone di fare il punto sullo stato della discussione e, in particolare, sull’avanzamento delle proposte per l’istituzione di un tribunale speciale per l’Ucraina, e di valutarne pro e contro. In conclusione, ci pare che, per rappresentare un avanzamento e non un passo indietro nella traiettoria della giustizia penale internazionale, qualunque nuova soluzione non dovrà essere ad hoc e dovrà coordinarsi con la realtà già esistente, ed in particolare con la Corte penale internazionale.
Un’analisi della prima sentenza del 2023 del Tribunale costituzionale del Perù
Carburanti fossili, sviluppo economico, cambiamento climatico e migrazioni: quattro dimensioni strettamente collegate da rapporti di causa-effetto ormai ampiamente dimostrati, soprattutto in Africa, da cui ogni giorno uomini, donne e bambini arrivano sulle nostre coste alla ricerca di sopravvivenza, protezione e futuro. Anche dai paesi africani produttori di gas e petrolio.
In occasione dell’elezione di Mariarosaria Guglielmi a presidente di MEDEL, avvenuta a Barcellona sabato 3 dicembre scorso, ripubblichiamo l’articolo a sua firma in ricordo di Carlo Verardi, nel quale si ripercorrono importanti passaggi della storia di MEDEL, dei suoi protagonisti e dell’impegno in MEDEL di Magistratura Democratica.
Riflessioni sulle recenti elezioni statunitensi di metà mandato
Il 12 agosto 2022, durante un festival letterario nello stato di New Jersey, lo scrittore Salman Rushdie è stato vittima di un accoltellamento plurimo che lo ha ridotto quasi in fin di vita. Il suo aggressore è stato arrestato ed è in attesa di processo. La vicenda ha riportato alla ribalta la fatwā pronunciata contro Salman Rushdie dall’Ayatollah Khomeini 33 anni fa.
Il caso del contempt of Congress di Steve Bannon è indicativo dell’evoluzione dell’istituto immunitario gemmato dal tronco del contempt of Parliament di fonte anglosassone: esso offre anche lo spunto per una comparazione con la situazione italiana, nella quale il problema dell’enforcement della convocazione parlamentare è parimenti sentito, anche se l’ordito costituzionale richiede di collocarlo nel più generale contesto del rapporto tra i poteri dello Stato.
Quando Anna Karenina entra in scena, nel romanzo, «dei piccoli anelli di riccioli neri le scappavano fuori sulla nuca e sulle tempie». Analogo gesto, un capello fuori posto, pochi giorni fa in Iran è costato la vita alla ventiduenne Masha Amini, arrestata e uccisa dalla “polizia morale” perché indossava il velo in maniera inappropriata. È stata la scintilla perché in Iran – protagoniste le donne sotto lo slogan “Woman Life Freedom” – divampasse una protesta che non accenna a smettere e che sta ponendo le basi di una rivolta per ottenere un Iran democratico.
Per raccontare i fatti, inquadrarli nella storia iraniana e nelle complesse tematiche del femminismo islamico, dell’esegesi patriarcale del Corano e dei movimenti di rivolta iraniani, descrivere l’obbrobrio della “polizia morale”, Questione Giustizia ha atteso di poter dare la parola alle donne iraniane.
1. La sessione di apertura - 2. L’istruttoria del Tribunale - 3. I principi guida del giudizio del Tribunale (a cura di Nello Rossi) - 3.1. La libertà di stampa svolge un ruolo decisivo per la qualità della vita delle persone e, in molti casi, per la loro stessa sopravvivenza - 3.2. La libertà di stampa è indispensabile per l’esistenza di una democrazia effettiva - 3.3. La sicurezza e la libertà dei giornalisti sono una garanzia essenziale per tutti i cittadini e devono essere protette in ogni parte del mondo - 3.4. Messico, Sri Lanka, Siria: i tre casi estremi oggetto del giudizio del Tribunale - 4. Summary della sentenza (in lingua inglese)
Intervista a Carole Damiani, Direttrice di Paris Aide aux Victimes
Un ritratto di Paolo Grossi e un’analisi del suo fondamentale contributo per la nascita e lo sviluppo della storiografia giuridica in America Latina
Sommario: 1. La capacità permeante dei diritti umani nella giurisprudenza inglese e la persistente rilevanza della giurisprudenza europea - 2. Il primo procedimento giudiziario inglese riguardante Julian Paul Assange - 3. La richiesta di estradizione di Julian Paul Assange da parte del governo statunitense all'autorità giudiziaria inglese: il procedimento davanti alla Magistrates' Court - 4. Il rinnovato clima culturale in tema di estradizione nella cultura giuridica di common law - 5. Il procedimento in grado di appello dell'autunno del 2021 davanti alla High Court - 6. Concise riflessioni finali.
Una decisione giudiziale americana ed alcune iniziative legislative inglesi mettono in crisi le fondamenta concettuali del Common Law, sotto le spinte della ideologia conservatrice e nazionalista. Vediamole separatamente per poi trarne alcune conclusioni.
Un'analisi di tre recentissime e controverse pronunce della Corte Suprema statunitense, destinate ad alimentare a lungo un dibattito profondo
Una rilettura della normativa in vigore alla luce di una pièce teatrale di Ferdinand von Schirach
Relazione all'incontro Justice et liberté d'expression - La liberté d'expression des magistrats et ses évolutions récentes sur les réseaux sociaux, organizzato dall'Ecole Nationale de la Magistrature (ENM) e dal Conseil supérieur de la magistrature (CSM), con il sostegno dell'Unione europea, 12 e 13 maggio 2022 - Formazione in presenza, edificio dell'Ecole de Formation du Barreau (EFB), Issy-les-Moulineaux, Francia
Senza l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne non si possono contrastare il cambiamento climatico e i rischi di catastrofi ambientali. Questa la conclusione della Commissione sulla condizione delle donne delle Nazioni Unite (Commission on the Situation of Women, UN CSW66), riunitasi quest’anno nella sua 66ma sessione.
Ancora una volta MEDEL celebra il 23 maggio come Giornata di Allerta per l'Indipendenza della Giustizia, ricordando che l'indipendenza del Potere Giudiziario è la pietra angolare di ogni società libera e democratica.
L’esperienza straniera in tema di salario minimo: i casi di Svezia, Germania e Regno Unito
L’incontro a Kyiv dei vertici UE con il Presidente Zelenskyy ha acceso le speranze di una accelerazione del processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Ma le sue istituzioni, in particolare quelle giudiziarie, sono pronte?