Mi presento: mi chiamo Marta e sono un magistrato ordinario in tirocinio. Oggi vorrei presentarvi un libro, anzi una vera e propria monografia sulla responsabilità civile; ma prima una piccola premessa sull’autore del manuale che mi accingo a presentarvi. Si chiama Damiano Spera, è il Presidente (ora f.f.) della sezione X civile presso il Tribunale di Milano che si occupa di responsabilità extracontrattuale. Partecipa dal 1993 ai lavori dell’“Osservatorio sulla giustizia civile di Milano” e dal 2009 coordina il “Gruppo danno alla persona” che, all’interno dell’Osservatorio, persegue l’obiettivo di elaborare ed aggiornare le note Tabelle di Milano, che si sono susseguite negli anni e che sono state adottate pressoché in tutti i Tribunali d’Italia per liquidare il danno non patrimoniale. Ho conosciuto Damiano Spera nel lontano 2017 quando iniziai, da convinta penalista, il mio tirocinio di diciotto mesi presso gli uffici giudiziari di Milano. Mi ritrovai con lui, per concordati nove mesi, ad applicare il diritto civile, nell’attesa che passassero il più velocemente possibile e potessi, finalmente, passare per gli ultimi mesi del tirocinio al mio amato diritto penale. Con mia grande sorpresa, scoprii un magistrato, estremamente appassionato al diritto civile e al suo lavoro, passione che trasmise ben presto anche a me. Decisi di proseguire il tirocinio nel settore civile per più tempo e di rimandare il passaggio al settore penale agli ultimi mesi del mio tirocinio. Diventai anche io civilista, studiai per il concorso e oggi, che sono diventata magistrato, spero di potermi dedicare al diritto civile. Ho ritenuto doverosa questa premessa perché spero di trasmettervi, con queste parole, la passione che Damiano Spera mette nelle cose che fa e che, come potete immaginare, ha messo anche nel manuale che ha deciso di scrivere e a cui ha dedicato anni di duro lavoro; manuale alla cui redazione anche io, nel mio piccolissimo, posso dire di aver contribuito.
Il volume si occupa di una materia estremamente complessa, principalmente per due motivi: l’assenza di una disciplina nazionale unitaria e la correlativa copiosa giurisprudenza che si è formata sul punto e che continua a variare nel tempo, proprio per compensare tale vuoto normativo. Questo richiede per l’operatore della giustizia un considerevole sforzo per rimanere sempre aggiornato e quindi al passo con una giurisprudenza in costante divenire, in assenza di una fonte unitaria e specifica onde rinvenire tutto quello che occorre sapere. In questo scenario è nata la monografia sul danno non patrimoniale.
Vediamo, più nel dettaglio, che cos’è il libro sulla responsabilità civile e il danno alla persona di Damiano Spera.
L'opera è interamente dedicata ai criteri di liquidazione del danno alla persona e comprende la nascita, l'evoluzione, nonché ogni tematica e questione che si sono poste nel corso degli anni sull'argomento. Pubblicata nel gennaio 2025, la monografia è aggiornata agli sviluppi giurisprudenziali più recenti.
Nei primi capitoli, il manuale affronta il danno non patrimoniale, il nesso di causalità, i criteri generali di liquidazione e il danno biologico nel Codice delle assicurazioni. Successivamente, vengono esaminate le Tabelle di Milano e il danno patrimoniale conseguente alla lesione del bene salute, il danno da perdita di chance e altre ipotesi particolari di danno alla salute.
Il cuore dell'opera è dedicato al danno non patrimoniale da perdita e da grave lesione del rapporto parentale, al danno da morte e da premorienza, nonché al danno biologico terminale e morale catastrofale. L'ultimo capitolo esamina il danno non patrimoniale conseguente alla lesione di altri diritti della persona, come il danno da diffamazione, da lesione della privacy e da trattamento illecito dei dati, il danno da vacanza rovinata e quello da perdita dell'animale d'affezione.
I punti di forza di questo manuale risiedono nella sua organicità e completezza, arricchita da un taglio pratico e da un rigoroso approfondimento teorico. La struttura del testo, suddivisa in brevi paragrafi e sottoparagrafi, con rimandi incrociati e citazioni giurisprudenziali, rende la lettura chiara e scorrevole. Le parole chiave evidenziate e le note sintetiche facilitano la consultazione e l'approfondimento dei temi trattati.
Uno degli aspetti che mi ha maggiormente colpito, risiede nella capacità di quest’opera di concretizzare, sul lato pratico, gli innumerevoli spunti teorici che vengono forniti per ogni argomento trattato. Tale impostazione consente di verificare, all’esito di ogni questione, se è stata realmente compresa la fattispecie analizzata, applicando gli approdi a cui si è pervenuti ad una fattispecie concreta. Un esempio evidente è presente nel paragrafo sul danno non patrimoniale da incapacità lavorativa generica e specifica, nonché da lesione della cenestesi lavorativa, argomento peraltro molto complesso e di grande rilievo pratico. Al termine dell’esame delle menzionate categorie giuridiche e della evoluzione giurisprudenziale intervenuta sul punto, il manuale riporta alcune ipotesi che, nella pratica, possono prospettarsi e chiarisce come deve procedersi alla liquidazione del danno. In questi termini, si legge nel testo: «In definitiva, ai fini della liquidazione del danno, potrebbero prospettarsi le seguenti soluzioni:
1. se la vittima cambia la propria vita lavorativa in tutto (lavorava come operaio per 8 ore e attualmente non lavora più) o in parte (l’operaio lavora per 8 ore al giorno e attualmente lavora per 6 ore), il giudice liquiderà:
- il danno patrimoniale da lucro cessante, in conseguenza della perdita o riduzione della capacità di produrre reddito;
- il danno non patrimoniale da lesione del bene salute “personalizzato”, perché non tutte le vittime con quella percentuale di invalidità accertata dal medico legale sono costrette a cambiare radicalmente o parzialmente la propria vita lavorativa e, conseguentemente, le proprie abitudini di vita (ad esempio, rimanere a casa per tutta la giornata o per due ore in più al giorno);
2. se la vittima continua a lavorare come prima (8 ore al giorno), ma con lesione della cenestesi lavorativa, il giudice liquiderà solo il danno non patrimoniale con personalizzazione del danno biologico in conseguenza del danno alla cenestesi lavorativa;
3. se la vittima lavora meno, ma anche con lesione della cenestesi lavorativa (l’operaio lavorava per 8 ore al giorno, ma ora lavora per 6 ore con lesione della cenestesi lavorativa), il giudice liquiderà:
- il danno patrimoniale per diminuzione della capacità di produzione del reddito (l’operaio ha perso il reddito corrispondente a 2 ore lavorative);
- il danno non patrimoniale da lesione del bene salute “personalizzato”, sia perché la vittima ha modificato le proprie abitudini di vita per 2 ore al giorno (l’operaio è costretto a rimanere in casa per 2 ore in più al giorno), sia in conseguenza della accertata lesione della cenestesi lavorativa (l’operaio lavora per 6 ore ma con maggiore sofferenza)».
Infine, è da apprezzare anche la completezza di fonti: per ogni tematica, infatti, è possibile rinvenire la posizione della dottrina, della giurisprudenza e, talvolta, anche dell’Autore del libro.
Come sottolineato da Giacomo Travaglino nella prefazione, «In tempi in cui le proprie convinzioni, le proprie tesi, le proprie affermazioni sono sempre più sorde alle sollecitazioni che il dialogo tra diverse discipline rende fecondo di sviluppi, questo libro si segnala per l’equilibrio, la sobrietà, la capacità di ascolto dei convincimenti e delle idee altrui, anche quando queste idee non sono condivise, e vengono sottoposte a garbata e costruttiva critica».
In conclusione, consiglio questo manuale a tutti coloro che operano nel campo del diritto civile, sia che si tratti di studenti in preparazione per l'esame di Stato o per concorsi, sia che si tratti di avvocati, magistrati o medici legali che necessitano di un confronto pratico su questioni specifiche.