Articoli di Questione Giustizia su magistratura - pagina 4
Il difficile equilibrio nella scelta dei contenuti della formazione iniziale tra approfondimento tecnico e riflessione culturale più ampia costituisce da sempre la più complessa opera di dosaggio rimessa alla formazione professionale. Opera, questa, ancor più complessa quando rivolta ai neo-magistrati. Nello scritto il racconto dell’esperienza di un componente del precedente direttivo della SSM con una riflessione sui “bisogni” della magistratura.
Quello che decidiamo di insegnare – come quello che rinunciamo ad insegnare - ai magistrati in tirocinio fornisce l’immagine – in positivo come in negativo – della nostra capacità collettiva di comprendere quali sono la nostra collocazione e il nostro ruolo tra le istituzioni e nella società.
Con questo complesso provvedimento denso di implicazioni sul ruolo del giudice , del processo civile, della giurisdizione e dell'interpretazione, Luciana Breggia si congeda dalla magistratura, al termine di un percorso ricchissimo di suggestioni culturali ed impegni morali.
Ve lo offriamo con l'ispirato commento di Remo Caponi che con Luciana e con noi ha condiviso e condivide tante riflessioni.
Il tema è quello della rinuncia al diritto alla protezione internazionale come conseguenza della rinuncia agli atti del giudizio, richiesta dall'autorità amministrativa per l'accesso alla procedura di emersione ex art. 103 comma 2 D.L 19.5.2020.
Chi, come noi, ha avuto la fortuna di lavorare accanto a Luciana non potrà mai dimenticare il senso profondo dei piccoli passi sempre ostinatamente rivolti a cercare e svelare la natura delle cose e delle persone, dentro il diritto che le riveste e che talvolta rischia di nasconderle.
Di questo percorso rimane una traccia indelebile nella storia della magistratura civile.
Un affettuoso saluto a Luciana in vista dei prossimi comuni appuntamenti.
Nella capitale dell’Ucraina è in corso un profondo processo di riforma del sistema giudiziario nel suo complesso, con il doppio fine di eradicare la corruzione sistemica e di traghettare il Paese verso strutture più moderne e di stile occidentale
Dopo un lungo e difficile cammino di crescita la magistratura attraversa il suo momento più difficile. Appare dilaniata da lotte per il potere, disorientata e priva di energie morali. Deve avere consapevolezza del proprio ruolo, allentare la stretta delle correnti e credere nella democrazia
La recensione a Operazione Athena di Luigi Irdi (Nutrimenti, 2020)
In una fase nervosa della vita pubblica come quella che stiamo attraversando, nella quale si tenderebbe a far coincidere l’indipendenza del giudice con il suo mutismo o peggio ancora con la sua ipocrisia, si deve invece operare perché il contributo del giudice al dibattito sia limpido, comprensibile, consapevole della realtà che va a comporre, e, semmai, chiarificatore delle fasi e dei ruoli giudiziari in corso.
Appunti per una riflessione costituzionale sul ruolo del magistrato in un universo apparentemente a-valoriale, e dunque apparentemente a-nomico
L’associazionismo giudiziario ha apportato un contributo determinante per la costituzionalizzazione della figura del giudice funzionario di origine napoleonica. Il ripristino della carriera ha innescato i processi degenerativi che sono sotto gli occhi di tutti. A un primo passo per la possibile uscita dal guado in cui si trova l’associazionismo può contribuire la rete delle riviste dei magistrati.
Unicost c'è, forte del percorso dolorosissimo avviato da maggio e ancora in corso.