Giurisprudenza e documenti - pagina 2
L’autrice, dopo avere sintetizzato le ragioni della decisione in commento, ne legge criticamente le conclusioni, alla luce della evoluzione sociale e normativa
I video del caso Bossetti suscitano severe riflessioni sul processo mediatico e sulla libertà della stampa di sottoporre a critica l’operato degli inquirenti
Dopo un primo commento (https://www.questionegiustizia.it/articolo/estratti-conto-bancari) Questione giustizia ritorna sul recente revirement dalla Cassazione circa la necessità di una previa richiesta alla banca di trasmissione degli estratti conto da parte del cliente, al fine dell’ammissibilità dell’istanza di esibizione ex art. 210 c.p.c.
La questione relativa al rapporto tra diritto all’esibizione sostanziale e processuale di documenti si presenta frequentemente nel contenzioso bancario in riferimento agli estratti conto, utilizzati come prova nei giudizi di illegittima applicazione di interessi anatocistici. La giurisprudenza di legittimità offre al problema soluzioni spesso confliggenti, il che importa continua necessità di studio e riflessione sul tema.
La tutela dei valori della Resistenza ha determinato un caso di non punibilità del reato di diffamazione a mezzo Facebook. Una sentenza del Tribunale di Forlì chiarisce il discrimine tra diffamazione e difesa dei principi costituzionali antifascisti.
Opening Session del Tribunale permanente dei popoli sugli omicidi di giornalisti del 2 novembre 2021. Testimonianza di Hatice Cengiz sul caso dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi
Questione Giustizia pubblica, nelle versioni italiana ed inglese, la dichiarazione del Segretariato generale del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) resa in occasione della Sessione di apertura del procedimento sugli omicidi dei giornalisti che si è svolta a L’Aja il 2 novembre 2021 e l’atto di inizio della procedura. Oggi verrà inoltre separatamente pubblicata la testimonianza resa nel corso dell’opening session da Christophe Deloire, Segretario generale di Reporters Senza Frontiere, mentre domani la Rivista ospiterà la testimonianza di Hatice Cengiz sul caso dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.
Opening Session del Tribunale permanente dei popoli sugli omicidi di giornalisti del 2 novembre 2021. Testimonianza di Christophe Deloire, Segretario generale di Reporters Senza Frontiere.
La Corte Edu legittima il principio di autosufficienza del ricorso per cassazione e ne sancisce le funzioni di garanzia della certezza del diritto e buona amministrazione della giustizia, condannandone esclusivamente un’applicazione sproporzionata ed eccessivamente formalistica.
Segnaliamo un recente contrasto emerso nella giurisprudenza di legittimità relativo alla possibilità di applicare gli arresti domiciliari in altro paese dell’Unione europea
Riconoscere la massimizzazione dell’utile come unico elemento giustificativo e come criterio legittimo e indiscutibile per le scelte aziendali, negando limiti etici in considerazione degli altri interessi che entrano in gioco e vengono incisi da queste scelte, come il diritto al lavoro o ad esempio l’uso di beni collettivi come l’aria e lo spazio per il trasferimento delle merci, incunea in uno spazio angusto dove le tutele sono solo formali, non vi sono garanzie sostanziali e l’esito è scontato.
Nella sentenza Maestri ed altri c. Italia dell’8 luglio 2021 la Corte Europea dei diritti dell’Uomo, oltre a ribadire la necessità di procedere ad una nuova escussione dei testimoni ai fini della condanna in appello preceduta da assoluzione in primo grado, come affermato in Lorefice c. Italia del 29 giugno 2017, per la prima volta condanna l’Italia per non essere stato disposto, anche d'ufficio, l'esame degli imputati prima di procedere al ribaltamento della sentenza assolutoria di primo grado. Il testo analizza la giurisprudenza europea sul tema, cogliendo l’occasione per qualche riflessione critica sul valore del precedente nella giurisprudenza della Corte Edu.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento di cinque autorevoli studiosi di diritto e procedura penale che formula critiche su diversi aspetti della disciplina dell’improcedibilità contenuta nel ddl di riforma del processo penale approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati il 3 agosto 2021.
Riflessioni a margine della sentenza della Corte EDU J.L. contro Italia del 27 maggio 2021
La Corte Costituzionale e il difficile approdo verso la tutela giurisdizionale effettiva: la questione dell’onere del pagamento dei costi dell’accertamento tecnico preventivo in applicazione della disciplina della legge Gelli-Bianco nella sentenza n.87/21.
Due recenti pronunce di merito sono l’occasione per soffermarsi sugli elementi costitutivi e circostanziali della fattispecie di tortura. Una norma scritta male, densa di problemi interpretativi e non priva di qualche disallineamento rispetto alla normativa sovranazionale.
Prosegue il dibattito in rivista sul tema della PAS dopo l’ordinanza Cass. Civ., Sez. I, 17.5.2021, n. 13217 con cui la Suprema Corte suggerisce un approccio alla questione per così dire “dal basso”, prescindendo, cioè, da disquisizioni astratte sul fondamento scientifico della sindrome e ponendo, piuttosto, l’attenzione sull’agito del soggetto ritenuto “alienante”, al fine di verificare se – attraverso una valutazione ampia ed equilibrata, di valenza olistica – possa essere, comunque, intrapreso un percorso di effettivo recupero delle capacità genitoriali.
L’interpretazione dell’art. 35 bis, comma 13, del D.lgs. 25/2008, nella previsione della necessità della certificazione dell’autenticità della data di rilascio della procura da parte del difensore, è al centro delle decisioni delle Sezioni Unite e della Terza Sezione civile della Corte di cassazione che, a distanza di pochi giorni, hanno esaminato le numerose questioni relative alla norma censurata, scrutinandone la conformità alla Costituzione ed alle fonti sovranazionali e giungendo ad esiti fortemente divergenti.
I giudici amministrativi hanno accolto parzialmente il ricorso finalizzato ad ottenere l’accesso alla documentazione raccolta da giornalisti del servizio pubblico per realizzare una puntata della trasmissione Report in cui si erano espressi giudizi sulla vita personale e professionale del ricorrente.
Commento alla pronuncia della Corte Europea dei diritti dell’uomo
L’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche viola il principio di laicità e, pur se votata a maggioranza dalla classe, è discriminatoria nei confronti degli studenti e dell’insegnante non consenzienti. La tutela del diritto di libertà di coscienza consente la rimozione del simbolo, ad opera eventualmente dello stesso insegnante per la durata della lezione.
Un commento all’ordinanza della Corte di Cassazione n. 1321/2021 del 17 maggio 2021
Corte EDU (Prima Sezione), 18 marzo 2021, ric. n. 24340/07, Petrella c. Italia: se le indagini si concludono con l'archiviazione per prescrizione si viola l'art. 6 § 1 CEDU. Un commento
La Corte di Cassazione torna ad occuparsi dell’obbligo di adottare accomodamenti ragionevoli a proposito del licenziamento del lavoratore disabile e il principio paritario si conferma strumento inedito di controllo dei poteri datoriali, capace di superare il confine, altrimenti intangibile, dell’organizzazione interna dell’impresa come determinata dal datore di lavoro.
L’interpretazione e l’applicazione concreta da parte dei tribunali italiani di uno dei più controversi strumenti legislativi della Politica Europea Comune di Asilo e Immigrazione – il Regolamento c.d. Dublino III – sono portate all’attenzione della Corte di Giustizia UE con quattro ordinanze di rinvio pregiudiziale sollevate in rapida successione dalla Corte di Cassazione e dalle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini UE dei Tribunali di Roma, Firenze e Trieste.
L’art. 275, comma 2 bis, c.p.p. – pur con eccezioni – esclude che possa applicarsi la custodia in carcere quando, al momento dell’emissione dell’ordinanza, il giudice ritenga che, all’esito del giudizio, la pena detentiva irrogata non sarà superiore a tre anni. Ma cosa succede quando la prognosi è smentita dalla successiva sentenza? Sul punto si registra un contrasto di giurisprudenza, esaminato in questo contributo.
La Corte di cassazione rinuncia alla disapplicazione della normativa interna contrastante con le disposizioni delle direttive munite di efficacia diretta verticale, e sceglie la strada dell’incidente di costituzionalità, così finendo per indebolire oggettivamente rilievo e portata precettiva del principio di parità di trattamento nell’accesso all’assistenza sociale assicurato dalle direttive ai cittadini di paesi terzi, e per alterare il rapporto tra diritto interno e diritto dell’Unione.
La decisione della Corte di giustizia UE del 16 luglio 2020 ha chiarito che i magistrati onorari sono da considerarsi lavoratori, e in particolare lavoratori a termine, secondo il diritto euro-unitario; ciò ha prodotto una serie di conseguenze in tema di tutele e diritti dei giudici onorari, come dimostra una breve rassegna della interessante (quanto variegata) giurisprudenza di merito degli ultimi mesi. Il tutto nell’attesa della preannunciata nuova legge di revisione della magistratura onoraria, a pochi anni di distanza dalla “riforma organica” del 2017.