Magistratura democratica
Prassi e orientamenti

Reati motivati da ragioni di odio e discriminazione etnico-religiosa e immigrazione: le direttive del Procuratore della Repubblica di Torino

Pubblichiamo le Direttive per un più efficace contrasto dei reati motivati da ragioni di odio e discriminazione etnico-religiosa e per la più rapida trattazione degli Affari dell’Immigrazione, nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone emanate il 9 luglio 2018

Le Direttive per un più efficace contrasto dei reati motivati da ragioni di odio e discriminazione etnico-religiosa e per la più rapida trattazione degli Affari dell’Immigrazione, nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone emanate dal Procuratore della Repubblica di Torino il 9 luglio 2018 si collocano nell’ambito ordinamentale di cui all’art. 1, secondo comma, d.lgs 20 febbraio 2006, n. 106, a norma del quale «il procuratore della Repubblica assicura il corretto, puntuale ed uniforme esercizio dell'azione penale ed il rispetto delle norme sul giusto processo da parte del suo ufficio».

Ferma restando la puntuale base normativa delle direttive, esse si caratterizzano per la dichiarata consapevolezza della «circostanza anomala» costituita dal sensibile aumento di reati motivati da ragioni di discriminazione e di odio etnico-religioso.

Nel contesto dell’organizzazione della Procura della Repubblica di Torino, le direttive coinvolgono in principalità i gruppi specializzati dedicati a Terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, reati in occasione di manifestazioni pubbliche e Affari della immigrazione; quest’ultimo costituito in quella Procura anche al fine di garantire all’ufficio del pubblico ministero l’assunzione di «un ruolo più attivo e non burocratico» nella trattazione della materia della protezione internazionale.

Si coglie quindi nelle direttive il parallelismo tra una particolare tipologia di reati e una particolare forma di tutela dei diritti, che induce il Procuratore della Repubblica a promuovere in maniera concreta l’assunzione di un ruolo di garanzia da parte del pubblico ministero in entrambi i contesti.

Con queste premesse le direttive prevedono, tra l’altro, che i reati commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso vengano trattati in via prioritaria; che, salvo casi motivati, per essi non venga richiesta archiviazione per particolare tenuità del fatto; che, salvo specifiche esigenze, l’accusa venga sostenuta in udienza dai pubblici ministeri assegnatari.

Alle polizie giudiziarie vengono richieste particolare attenzione sul tema delle informazioni da fornire alle persone offese e sollecito svolgimento delle indagini, già sul luogo del commesso delitto; e l’intero documento si pone nel necessario perimetro dell’art. 109 della Costituzione.

Ai magistrati che si occupano dei procedimenti relativi alla protezione internazionale, le direttive richiedono, in sintesi, celerità nella formulazione dei pareri ed effettività della partecipazione al procedimento, anche mediante la collaborazione istituzionale con la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.

Le direttive del Procuratore della Repubblica di Torino attuano dunque le norme sull’ordinamento giudiziario e in particolare quelle sull’organizzazione dell’ufficio del pubblico ministero orientandone l’azione ai valori costituzionali e all’effettività del diritto penale.

17/07/2018
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Il reato di «Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina» (art. 12-bis t.u. imm.). Uno strumento sproporzionato e inefficace per il contrasto al traffico di migranti

Il contributo esamina il delitto di cui all’art. 12-bis del testo unico immigrazione, introdotto dal decreto-legge n. 20/2023 all’indomani del tragicamente noto naufragio di Cutro. L’analisi rivela criticità attinenti sia alla prevedibile inefficacia della nuova figura di reato, rispetto al dichiarato obiettivo di contrastare le forme più gravi di traffico di migranti; sia alla manifesta sproporzione dei minimi edittali, rispetto alle condotte connotate da minore disvalore, come quelle riconducibili ai c.d. migranti-scafisti.

22/07/2025
Saluto introduttivo alla Conferenza per il 40° anniversario di Medel di Sirpa Rautio, Direttrice dell’Agenzia europea per i diritti umani (FRA)

Saluto introduttivo della Direttrice dell’Agenzia europea per i diritti umani (FRA) Sirpa Rautio alla Conferenza per il 40° anniversario della fondazione di Medel (Strasburgo, 3 giugno 2025). L'originale inglese segue la versione italiana.

10/07/2025
Le proposte della Commissione su paesi di origine e paesi terzi sicuri: ampliamento degli istituti e ulteriore livellamento al ribasso degli standard di tutela dei richiedenti

Le proposte di regolamento, presentate ad aprile e maggio 2025, al fine di emendare la disciplina del regolamento procedure relativa agli istituti del paese di origine sicuro e del paese terzo sicuro, oltre a sollevare taluni profili di compatibilità con il diritto primario dell’Unione, destano delle preoccupazioni in termini di coerenza valoriale e di sistema. Entrambe le proposte appaiono infatti improntate a una corsa al ribasso delle tutele che emerge nella volontà della Commissione di ampliare l’ambito di applicazione degli istituti attraverso una riduzione degli standard di tutela dei diritti dei richiedenti al minimo necessario imposto dal diritto internazionale e dal diritto UE. 

01/07/2025
Profili problematici della normativa e delle prassi in tema di contrasto al soccorso in mare di navi private
a cura di Redazione

Seminario e tavola rotonda - 6 giugno 2025 - Centro congressi Forma Spazi, Via Cavour 181, Roma

28/05/2025
Forzare la legge, cercare risultati

L’Alien Enemy Act e la decisione giudiziale del 1° maggio 2025 

13/05/2025