Lo studio di fattibilità di un nuovo quadro normativo sulla concezione, lo sviluppo e l’applicazione dei sistemi di Intelligenza Artificiale sulla base delle norme del Consiglio d’Europa. Il lavoro del Comitato ad hoc sull’intelligenza artificiale del CdE
Nel corso della sua terza riunione plenaria, il 15-17 Dicembre 2020, il Comitato Ad hoc sull’intelligenza artificiale del Consiglio d’Europa (CAHAI) ha adottato all’unanimità lo studio di fattibilità di un quadro normativo sulla concezione, lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) fondato sulle norme del Consiglio d’Europa in materia di diritti dell’Uomo, democrazia e stato di diritto, così realizzando un compito primario del suo mandato. Lo studio di fattibilità espone le ragioni della necessità di un tale quadro normativo (I), iniziando al contempo una riflessione sui suoi elementi costitutivi (II), che il CAHAI si propone di affinare nel 2021, in vista della presentazione delle sue conclusioni al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Tale istanza prenderà la decisione finale sullo strumento giuridico internazionale che sarà elaborato a partire dal 2022: tra le diverse opzioni possibili, quella di un trattato internazionale (III).
Un dialogo con Giovanni Maria Flick, a partire dal suo ultimo libro (Il Sole24ore Milano, 2024)
In occasione della Giornata mondiale della Pace, pubblichiamo un documento di grande valore, il messaggio di Papa Francesco dal titolo Intelligenza artificiale e pace, con l'augurio a tutti di un nuovo anno sereno.
Mentre l’accordo tra il Parlamento Europeo e il Consiglio per l’adozione dell’Artificial Intelligence Act è ormai realtà, l’Autrice si muove all’intersezione tra giustizia e tecnologia, esplora sfide opportunità e rischi della digitalizzazione dei sistemi giudiziari, auspica che i giudici siano interpreti e guida della rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Intervento conclusivo del convegno Intelligenza artificiale, giustizia e diritti umani organizzato il 20 settembre 2022 da Magistratura democratica in collaborazione con la Fondazione Forense di Padova, il Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario e il Dipartimento di diritto privato e critica del diritto dell’Università degli Studi di Padova
L'intervento di apertura del procuratore generale Giovanni Salvi alla conferenza dei Procuratori generali degli Stati membri del Consiglio d’Europa (Palermo, 5-6 maggio 2022)
L’utilizzo di algoritmi decisionali nell’organizzazione del lavoro relativo alle piattaforme di intermediazione lavorativa presenta non pochi rischi di discriminazione ai danni dei lavoratori. In Europa, la giurisprudenza anticipa le prese di posizione dei Legislatori nazionali, in attesa di una regolamentazione da parte dell’Unione del ricorso all’Intelligenza Artificiale anche in questo campo.
Prendendo le mosse dalla Risoluzione 2359 dell'APCE sull’indipendenza dei giudici e lo stato di diritto in Moldavia e Polonia, l’articolo ripercorre la storia delle riforme del sistema giudiziario in Polonia, dal 2015 ad oggi, le due elezioni avvenute in questo lasso di tempo, le risposte internazionali che sono state date e infine si concentra sulle due Risoluzioni dell’APCE per fornire un quadro che possa chiarire gli importanti cambiamenti che la Polonia sta vivendo in questi anni.
Nel corso della sua terza riunione plenaria, il 15-17 Dicembre 2020, il Comitato Ad hoc sull’intelligenza artificiale del Consiglio d’Europa (CAHAI) ha adottato all’unanimità lo studio di fattibilità di un quadro normativo sulla concezione, lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) fondato sulle norme del Consiglio d’Europa in materia di diritti dell’Uomo, democrazia e stato di diritto, così realizzando un compito primario del suo mandato. Lo studio di fattibilità espone le ragioni della necessità di un tale quadro normativo (I), iniziando al contempo una riflessione sui suoi elementi costitutivi (II), che il CAHAI si propone di affinare nel 2021, in vista della presentazione delle sue conclusioni al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Tale istanza prenderà la decisione finale sullo strumento giuridico internazionale che sarà elaborato a partire dal 2022: tra le diverse opzioni possibili, quella di un trattato internazionale (III).