Magistratura democratica
Prassi e orientamenti

Il processo civile telematico in corte d'appello

di Simonetta Afeltra
Giudice d'appello e Magistrato di Riferimento della Corte di Appello di Firenze – Settore Civile
Il PCT nella recente esperienza della CdA di Firenze
Il processo civile telematico in corte d'appello

La Corte d'Appello di Firenze ha iniziato il percorso del processo civile telematico a febbraio del 2013, prima agendo sul fronte delle comunicazioni e notificazioni  telematiche  e poi , nel corso del 2013, completando la formazione dei magistrati e del personale di cancelleria e iniziando stabilmente , da maggio 2013, il deposito telematico con valore legale degli atti e dei provvedimenti dei Giudici nel contenzioso civile.

La spinta propulsiva ad aderire a questo progetto è nata  da due specifiche esigenze:

a) da un lato, quella di adeguarsi  ad un processo di innovazione tecnologica che vedeva già la Toscana (grazie al Tribunale di Firenze)  in prima fila nello scenario nazionale , talché emergeva la necessità di sanare una discrasia e di evitare una giustizia due velocità, tra primo e  secondo grado;

b) dall'altro , la riforma di cui alla L 134/2012 , con la creazione del cosiddetto “filtro in appello”, ha dato  impulso al nostro interno  ad una rimeditazione della stessa “funzione”  del Giudice dell'appello .

Da qui la necessità di concepire anche una nuova organizzazione, volta a contemperare sia la cernita delle cause al momento della loro iscrizione, sia a riorganizzare le cause già pendenti da tempo, stante  l’enorme mole di arretrato giacente.

In questo scenario abbiamo deciso di procedere in parallelo, camminando  su un  triplo binario:

-da un lato, abbiamo spiegato e anzi rafforzato l’impegno nell’abbattimento dell’arretrato civile (e proprio su questo versante abbiamo registrato il primo e importante ausilio della consolle );

- dall’altro,  in relazione agli appelli che non hanno ragionevole probabilità di essere accolti di cui all'art. 348 bis e ss  cpc, abbiamo tenuto ben chiaro  l’obiettivo espressamente dichiarato dalla relazione d’accompagnamento alla Legge 134/2012, laddove  è stato puntualizzato  quanto segue:  «si selezioneranno le impugnazioni meritevoli di essere trattate nel pieno merito, con efficiente allocazione della risorsa giudiziaria, tenendo conto che, attualmente, nel 68% dei casi il giudizio di appello si conclude, nei processi civili, con la conferma di quello di primo grado”;

- infine, abbiamo deciso di offrire  una corsia “agevolata” per gli appelli fondati e di pronta soluzione, per i quali la Corte si è orientata verso l’adozione della sentenza contestuale  ex art. 281 sexies cpc,  prevista dall’art. 352 u.c. cpc , a seguito della recente novella di cui alla  L.183/2011.

In questo contesto così articolato, la filosofia è stata  quella di affiancare, ad una  diversa organizzazione dell'ufficio, anche un CONCRETO SUPPORTO TECNOLOGICO volto a dare spessore al nuovo impegno dei Giudici dell'appello, ponendo come ELEMENTO STRATEGICO  il “processo civile telematico”.

Il supporto tecnologico ha avuto una duplice direzione :

-un ausilio  verso i magistrati ,anche  nella consapevolezza che, per la nota e mai risolta situazione di carenza d'organico ( constatabile anche presso la ns. Corte) , i pochi Consiglieri  dovessero essere dotati di una “attrezzatura” di forte profilo;

- un aiuto  espresso in favore delle Cancellerie , data la ben più grave carenza di personale amministrativo.

Proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, è indubbio che il “deposito telematico” delle sentenze , con la creazione di un documento originale “nativo”  con pieno   valore legale ,  può  agevolare (e sta davvero agevolando) il lavoro della Cancelleria che non deve più scansionare la sentenza.

I prossimi imminenti obiettivi sono rappresentati dalla preventiva sperimentazione del deposito telematico delle comparse conclusionali  e dalla trasmissione del fascicolo d’ufficio di I grado, a cominciare dal Tribunale di Firenze.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Ma se fin qui abbiamo parlato di speranze,  che sono già  diventate certezze, va comunque detto che questo diverso assetto non è stato indolore.

Nonostante la totale condivisione del progetto da parte del Presidente della Corte  e dei Presidenti delle  due Sezioni Civili , è stato necessario chiedere ai colleghi un cambio di mentalità e non è stato facile, per  una resistenza che definirei di carattere “ culturale”.

E’ stato, quindi,  naturale decidere l'avvio della sperimentazione a piccoli passi e per segmenti, rivolgendosi a quelli più motivati perché trascinassero gli altri.

L’avvio è passato attraverso l’individuazione di una Sezione Pilota ( nel caso di specie la Seconda Sezione Civile) ed è stata una scelta molto felice perché, visti i positivi risultati , ci sta  seguendo  anche la Prima Sezione Civile.

Siamo ancora in un regime transitorio, che vede un affiancamento tra depositi telematici e cartacei , ma tutti i colleghi hanno ricevuto la necessaria formazione e sta per essere avviata un’ennesima tornata formativa anche verso i nuovi colleghi che hanno preso servizio negli ultimi mesi.

L’altra difficoltà è stata quella di affiancare  invece  i colleghi  “appassionati” della Consolle, perché,  quando sono sorte difficoltà e inceppamenti di varia natura  ( e ne abbiamo avuti tanti , direi  troppi), anche i più convinti “della  prima ora “ sono rimasti  davvero disorientati.

E qui veniamo al vero NODO.

Una delle problematiche che abbiamo potuto riscontrare e su  cui riteniamo di dover chiedere particolare approfondimento è  certamente il passaggio dalla firma alla controfirma e da questa al deposito .

Persiste poi un disallineamento – proprio in relazione a questo passaggio tra firma e controfirma –  dei PC portatili rispetto ai fissi.

Si sono verificate talvolta problematiche sul fronte del redattore.

Inoltre le Cancellerie ci segnalano anche altri disallineamenti tra SICID e Consolle , che comportano ancora la necessità di interventi correttivi “ manuali”.

Questo solo per segnalare le  più recenti criticità .

Ma quello che preme evidenziare è che avremmo voluto che al nostro impegno corrispondesse in generale una maggiore ATTENZIONE e che, comunque, la consolle di secondo grado diventasse una PRIORITÀ.

In sostanza abbiamo avuto l'impressione che sulla consolle d'appello si desse tutto per scontato, come se fosse tutto uguale e quasi sovrapponibile all’esperienza della consolle di primo grado, senza percepirne le “peculiarità”.

E, in questo senso, occorre rimarcare il problema delle carenze sul versante dell’assistenza, certamente insufficiente sul piano delle risorse umane a ciò dedicate , ma anche  non sempre pronta a risolvere le problematiche che via via si sono verificate , sia in punto di tempistica, sia sul fronte  della preparazione specifica sulle nostre particolari esigenze (alle quali,  ancora una volta, si intendeva dare risposta con le soluzioni della consolle di primo grado).

Ci auguriamo che in un prossimo , anzi imminente , futuro la sfida della consolle d’appello diventi   patrimonio  condiviso e abbia la considerazione che certamente merita .     

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Concludo con una brevissima riflessione .

In un periodo di grandi mutamenti e di continue riforme che si avvicendano anche in relazione al  giudizio di gravame , siamo convinti che il processo civile telematico costituisca, oltre che una risorsa, soprattutto una “certezza”.

Non dobbiamo, non  possiamo e non vogliamo tornare indietro.

 

13/03/2014
Altri articoli di Simonetta Afeltra
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Il pane, le rose, la concorrenza

Che cosa rende dissonanti, cacofoniche, le previsioni sulla giustizia, ed in particolare sulla giustizia civile, inserite nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza rispetto al resto dello spartito? Per cercare di dare una risposta a questo interrogativo e comprendere la natura della disarmonia, si analizzerà il contenuto del PNRR, proponendone una chiave interpretativa che aiuti a farsi un’idea del punto al quale è giunta la notte della separazione tra umanesimo giuridico e costituzione materiale.

28/09/2021
Il "nuovo ufficio per il processo" tra riforma della giustizia e PNRR. Che sia la volta buona!

L'articolo, dopo aver sintetizzato lo stato dell'arte e il quadro normativo dell'ufficio per il processo, analizza gli obbiettivi del PNRR per la Giustizia e il ruolo che per il loro raggiungimento gioca l'ufficio per il processo. Tenta quindi di tracciare una road-map verso l'UPP per i prossimi mesi e si concentra infine sul nuovo ruolo del giudice che può nascere dall'adozione di questo modulo operativo, anche alla luce dell'esperienza personale dell'autrice.

08/09/2021
I luoghi comuni da sfatare della giustizia civile

Per andare oltre i luoghi comuni sullo stato della giustizia civile nel nostro Paese occorre analizzare i diversi aspetti della sua più recente evoluzione, esaminando e discutendo i dati sulle pendenze, i livelli di produttività dei magistrati, il tasso di litigiosità, le performance dei migliori tribunali e le ragioni delle diversità territoriali. La realizzazione dell’obiettivo, indicato nel PNRR, di ridurre i tempi della giustizia civile del 40% entro il 2025, è affidata ad una pluralità di interventi: l’attuazione su vasta scala dell’Ufficio per il processo, il recupero dell’arretrato attraverso interventi mirati negli uffici con maggiori difficoltà, la digitalizzazione, lo sviluppo delle ADR, le modifiche del rito. Ma per avere successo tali azioni dovranno essere articolate in un progetto organico, gestito da una governance ampia, capace di coinvolgere tutte le componenti del giudiziario: magistrati, dirigenti, avvocati, personale giudiziario, tecnici.

02/09/2021
Le cause civili pendenti e l’arretrato civile nei tribunali italiani

Le cause civili pendenti e l’arretrato civile, nei Tribunali e nelle Corti d'Appello

21/04/2021
ADR e proposte di riforma per la giustizia civile

Nelle dichiarazioni programmatiche del nuovo Governo è stata sottolineata l’importanza delle ADR nel quadro complessivo della giustizia civile. Un particolare rilievo è stato attribuito alla mediazione e, nel suo ambito, alla mediazione demandata. Ma, affinché tali strumenti possano porsi davvero quali sedi complementari e coesistenziali rispetto alla giurisdizione, è necessaria una serie di interventi, tutti realizzabili nell’immediato o nel breve periodo, idonei ad assicurarne il migliore e più efficace funzionamento.

09/04/2021
Giustizia civile: bilancio della pandemia e idee per il futuro prossimo

Si raccolgono qui gli interventi di Maria Giuliana Civinini (presidente del Tribunale di Pisa), Claudio Cecchella, (professore ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa) e Giuseppe Ruffini (professore di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre) alla Giornata europea della giustizia svoltasi il 27 ottobre 2020 presso il Tribunale di Pisa e dedicata a Giustizia civile: bilancio della pandemia e idee per il futuro prossimo. Ciascun intervento è scaricabile in formato pdf ai link qui disponibili, insieme al programma della Giornata. 

15/02/2021
Processo Telematico in Cassazione, a che punto siamo?

Quando chiedo ad un avvocato che si confronta con il processo telematico un suggerimento per migliorare il sistema, la risposta è sempre la stessa: l’adozione di un processo telematico unico per tutte le giurisdizioni. Invece, quasi a fargli dispetto, ogni giurisdizione in Italia ha il suo processo telematico: il fratello maggiore è PCT in primo e secondo grado civile, secondogenito è PAT davanti al giudice amministrativo, quindi ha visto la luce il giovane GIU.DI.CO. per la magistratura contabile e poi è stata la volta del neonato PTT per il giudice tributario in primo e secondo grado. Ora, per la gioia del giudice penale, sta muovendo i primi passi PPT. Manca poco al parto di un sesto fratello, lungamente desiderato? O piuttosto il processo telematico presso la Corte di Cassazione sarà una costola del PCT che, unico tra i fratelli, per le funzioni stesse della Corte dovrà imparare a parlare presto con ciascuno di loro? E a quando il lieto evento?

28/01/2021
I giudici del lavoro, l’udienza da remoto e la conciliazione giudiziale

L’udienza da remoto e il tentativo di conciliazione nelle cause di lavoro: la compatibilità con una interlocuzione reale che preservi il ruolo del giudice e la possibilità di realizzare un atto coerente con l’art. 88 disp. att. c.p.c. 

07/07/2020