Il presente contributo costituisce anticipazione del n. 4/2023 di Questione Giustizia trimestrale, di prossima pubblicazione, dedicato alla giovane magistratura.
Dalle motivazioni all’ufficio giudiziario: la percezione del ruolo del giovane magistrato *
Il presente contributo pone attenzione sulla dimensione motivazionale dei giovani magistrati partecipanti alla ricerca. Prendendo avvio dalle motivazioni espresse nelle interviste e nei focus group circa l’ingresso in magistratura, vengono delineate le diverse prospettive sul tema. Successivamente, l’attenzione viene focalizzata sulle (diverse) motivazioni alla base della scelta del settore – civile o penale – o della funzione, giudicante o requirente. Vengono illustrate, in particolare, anche le motivazioni espresse dai magistrati che hanno scelto di prestare servizio nella magistratura di sorveglianza. Infine, viene messo in luce l’incontro/scontro tra le idee, le opinioni, le percezioni del ruolo del magistrato antecedenti all’ingresso in magistratura con il lavoro, reale e concreto, negli uffici giudiziari.
Relazione presentata il 13 maggio 2025, nell’ambito dei Dialoghi sulla giurisdizione organizzati a Roma dall’Istituto “Emilio Betti” di Teoria e Storia del Diritto e dall’Istituto “Luigi Sturzo”, in occasione del dialogo con Massimo Luciani, a partire dal suo volume Ogni cosa al suo posto. Restaurare l’ordine costituzionale dei poteri, sul tema «E' possibile rimettere “ogni cosa al suo posto”?».
La recensione al libro di Giovanni D'Angelo (Ed. Maimone, 2024)
La svolta epocale, che la riforma costituzionale introdurrà, impone una riflessione, nuova e profonda, sul presente e sul futuro della magistratura italiana. Lo scritto si propone come una sorta di manifesto sull’esercizio della giurisdizione e la funzione delle corti nell’attuale stagione del costituzionalismo e nella prospettiva, in un tempo di crisi della cittadinanza democratica, di un nuovo senso della democrazia costituzionale.