Magistratura democratica
Magistratura e società

Il biennio di sangue 1993 -94. Le menti e gli esecutori materiali degli attentati di Cosa nostra nel continente

di Filippo Cucuccio
Direttore generale dell’ Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito, già dirigente Bnl

Recensione al libro di Luca Tescaroli (Paper First, 2025)

Tra i non pochi momenti bui, che ha vissuto il nostro Paese nel secondo dopoguerra mondiale, spicca, certamente il biennio 1993–94, per la numerosità degli episodi cruenti succedutisi in rapida sequenza e per il livello qualitativo elevato, se non addirittura verticistico, delle persone in essi coinvolti, non tanto come esecutori materiali, quanto come mandanti.

Peraltro, a oltre 30 anni di distanza, nonostante i numerosi dibattimenti processuali e i successivi esiti sanciti da altrettante sentenze, ci sono ragionevoli motivi per ritenere che le verità accertate processualmente hanno fatto luce solo parzialmente sulla complessità delle trame sottostanti. Di qui lo stimolo, cui hanno contribuito anche alcune affermazioni contenute nei dispositivi delle predette sentenze, ad iniziare una nuova fase di accertamenti e approfondimenti investigativi, nell’intento di pervenire ad uno stadio di conoscenza più completo di quegli eventi.

Luca Tescaroli, magistrato di lungo corso, attualmente a capo della Procura della Repubblica di Prato ed ivi schierato in prima linea a contrastare la criminalità cinese, ha svolto in precedenza la propria attività nelle Procure della Repubblica di Caltanissetta, Roma e Firenze. In queste sedi si si è occupato di casi che hanno segnato la storia giudiziaria italiana: l’attentato all’Addaura, la strage di Capaci, l’omicidio del banchiere Roberto Calvi, le nuove Brigate Rosse, Mafia Capitale – Mondo di Mezzo , e, per l’appunto, le sette stragi terroristiche del biennio 1993- ’94: l’attentato al giornalista Maurizio Costanzo, l’esplosione di Via dei Georgofili a Firenze, l’esplosione, quasi contemporanea di tre autobombe in Via Palestro a Milano e nei pressi della basiliche di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro a Roma, il fallito attentato nei pressi dello Stadio Olimpico a Roma e, infine, l’attentato sventato ai danni del collaboratore di giustizia Salvatore Contorno. 

E proprio di queste stragi si occupa la sua più recente fatica letteraria, dove in oltre 130 pagine, utilizzando uno stile agile e decisamente accattivante, viene offerta, sulla base degli esiti processuali, un’accurata ricostruzione di queste vicende, che certamente, hanno segnato un cambio di passo strategico nell’attacco di Cosa Nostra allo Stato Italiano.

Molto opportunamente l’analisi di Luca Tescaroli parte da una considerazione dell’humus socio - culturale dei due decenni precedenti (anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso) su cui si sono innescati e sviluppati gli episodi stragisti in questione, per, poi, passare ad un‘attenta valutazione dei principali aspetti investigativi connessi e del ruolo decisivo svolto dai collaboratori di giustizia.

Lungo il percorso espositivo, che conduce all’analisi delle verità giudizialmente accertate, l’A. si sofferma su alcuni altri aspetti significativi: dalle condanne dei 32 autori delle stragi, ai contestuali proscioglimenti/assoluzioni di alcuni degli originari imputati, al ruolo centrale ricoperto dai fratelli Graviano, anche dal punto di vista del finanziamento delle attività criminali, e, infine, a quello apicale di Matteo Messina Denaro, ultimo in ordine cronologico, tra i responsabili delle stragi, ad essere arrestato nel gennaio del 2023. 

Sono, quelle appena ricordate, pagine di sicuro interesse per chi voglia orientarsi consapevolmente nei meandri di queste complesse vicende. Pagine, che rappresentano il necessario prologo per l’ultima parte del libro: da un lato, dedicata a sottolineare alcuni quesiti rimasti irrisolti da tutta questa attività processuale; dall’altro, focalizzata ad accendere l’attenzione su alcuni spunti investigativi, utili ad essere ripresi e sviluppati nella prospettiva di una riapertura delle indagini.

Traendo, in conclusione, una valutazione d’assieme, sembra lecito affermare che questo libro sembra rispondere validamente ai due obiettivi, che si era proposti il suo autore: offrire una ricostruzione puntuale, basata su verità processualmente accertate, di eventi stragisti, che hanno posto in serio pericolo la stabilità sociale e democratica del Paese, consegnandola alla memoria collettiva, per evitare che la polvere degli anni trascorsi ne offuschi il ricordo; e, in secondo luogo, raccogliere e sostenere in modo coerente lo stimolo per ulteriori approfondimenti investigativi, che soddisfino gli interrogativi rimasti insoluti.

Forse la domanda delle domande, circa l’eventuale coinvolgimento di esponenti di vertice istituzionali del nostro Paese, nella presunta trattativa Stato-Mafia non riceverà, neanche in futuro, una risposta esauriente. Ma, è assai probabile, che, finalmente, altri aspetti legati a quelle tragiche vicende del biennio 1993-94 troveranno una spiegazione più completa. Va, quindi, raccolto senza esitazioni l’invito/monito lanciato da Luca Tescaroli, che emerge dalla lettura di queste pagine, non per seguire una mera passione giustizialista, ma per contribuire, in un’ottica di solido e sincero impegno civile, al rafforzamento delle nostre Istituzioni democratiche contro i pericoli, sempre incombenti, di temibili derive autoritarie e antistatali.

18/10/2025
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