Il presente contributo costituisce anticipazione del fascicolo di Questione Giustizia trimestrale, di prossima pubblicazione, dedicato ai temi della guerra e della pace.
Guerra Inc. Il conflitto in Ucraina, gli Stati Uniti e gli interessi delle corporation *
Il teatro di guerra ucraino è geograficamente lontano dagli Stati Uniti, non così gli interessi di chi dal conflitto in corso trae enormi guadagni. Si tratta dei tre complessi economici che – agevolati da un diritto amico - controllano le scelte politiche statunitensi. Il presente scritto analizza brevemente chi sono, come operano e in che modo quei tre grandi gruppi di potere ottengono vantaggi ai danni dell’umanità intera.
L'editoriale al n. 1/2022 di Questione Giustizia trimestrale Il diritto della guerra, le ragioni della pace
L’incontro a Kyiv dei vertici UE con il Presidente Zelenskyy ha acceso le speranze di una accelerazione del processo di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Ma le sue istituzioni, in particolare quelle giudiziarie, sono pronte?
Sommario: 1. Una premessa – 2. Sull’uso della forza armata da parte della Russia – 3. In una prospettiva di tutela dei diritti umani – 4. Violazione del diritto bellico e crimini di guerra
Sommario: 1. Premessa: guerra in Ucraina e provvedimenti adottati in seno al Consiglio d’Europa - 2. Le misure provvisorie della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo - 3. La tutela cautelare nei ricorsi interstatali e la gestione dei ricorsi individuali paralleli - 4. L’estensione della cautela “generale” ai ricorsi individuali e le affinità con la procedura pilota - 5. Suggestioni conclusive
Sommario: 1. Il dovere di trattare - 2. La necessità di coinvolgere nella trattativa i paesi della Nato. Il ruolo che dovrebbero svolgere gli organi dell’Onu, convocati in seduta permanente - 3. 3. Due visioni del futuro del mondo - 4. Per una Costituzione della Terra
Sommario: 1. Introduzione - 2. Linee Guida UNHCR in materia di Protezione Internazionale No. 12 relative a domande di asilo legate a situazioni di conflitto armato e violenza - 3. Il rapporto tra status di rifugiato e protezione sussidiaria nell’ambito della valutazione delle richieste di protezione internazionale - 4. Conclusione
Le molte domande, i timori, le proposte di una protagonista della cultura e della politica che, di fronte al conflitto in atto, sollecita una riflessione sulle tante guerre degli ultimi trent’anni – Iraq, Siria, Libia, Cecenia, buon ultima Afghanistan – tutte finite nel peggiore dei modi sia per gli aggressori che per gli aggrediti e chiede una sorta di “patto tra nemici” in luogo del rafforzamento del “patto tra amici” nell’ambito della NATO.
Una guerra è brutalità, morte, sopraffazione e nessuna aggettivazione potrà mai giustificarne l’abominio. Il diritto alla difesa è un principio scolpito nell’ordinamento internazionale e non lo si può piegare alla contingenza delle opportunità. Perseguire una soluzione mediata dei conflitti è la sola strategia che la nostra civiltà e cultura ci consente di legittimare.
Il regolamento europeo adottato, nel febbraio scorso, a seguito della invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa, ha esteso il campo di applicazione delle sanzioni, già previste per i terroristi, a chiunque fornisca un sostegno materiale o finanziario al governo della Federazione russa e agli «imprenditori di spicco o le persone giuridiche, le entità o gli organismi che operano in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione russa» . La vastità del campo di applicazione dei regolamenti, che solo in parte si giustifica con la funzione meramente preventiva del sistema, potrebbe limitare l’efficacia del sistema stesso e al contempo il diritto al contraddittorio del destinatario delle sanzioni.