Magistratura democratica
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Se l’esercizio dell’azione penale diventa obbligatorio…nell’ambito dei criteri generali indicati dal Parlamento con legge *

di Saulle Panizza
professore ordinario di diritto costituzionale nell'Università di Pisa

Con l'intervento del professor Saulle Panizza, prosegue la riflessione di Questione Giustizia sui criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale

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Il presente testo rappresenta una prima rielaborazione della Relazione svolta al Seminario dal titolo Ricordando Alessandro Pizzorusso. Rileggendo “L’ordinamento giudiziario”, tenutosi a Pisa il 15 dicembre 2021; la versione finale è destinata al volume che raccoglierà i relativi scritti. 

Il contributo sarà inserito nel n. 4/2021 della Rivista Trimestrale interamente dedicato alla riforma della giustizia penale.

05/01/2022
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Se l’esercizio dell’azione penale diventa obbligatorio…nell’ambito dei criteri generali indicati dal Parlamento con legge

Con l'intervento del professor Saulle Panizza, prosegue la riflessione di Questione Giustizia sui criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale

05/01/2022
La selezione delle priorità nell’esercizio dell’azione penale: la criticabile scelta adottata con la Legge 27 settembre 2021, n. 134

Dopo l’articolo di Nello Rossi sui criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale, prosegue, con un articolo di Armando Spataro, il confronto sull’ importante innovazione contenuta nella legge delega di riforma della giustizia penale. Entrambi gli articoli costituiscono  anticipazioni del n. 4 del 2021 della Rivista Trimestrale, di prossima pubblicazione, che sarà interamente dedicato alla riforma della giurisdizione penale. 

20/12/2021
I criteri di esercizio dell’azione penale. Interviene «il Parlamento con legge»

Nel panorama di chiaroscuri della legge delega di riforma del processo - nella quale non mancano profonde zone d’ombra rappresentate da meccanismi processuali destinati a rivelarsi estremamente difettosi alla prova dei fatti e dei processi - la soluzione adottata dal legislatore in tema di criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale sembra comunque preferibile rispetto alle precedenti proposte. In luogo del modello autoreferenziale proposto nel ddl Bonafede, nel quale la definizione dei criteri di priorità avveniva tutta nell’ambito del giudiziario, e dell’opzione della Commissione Lattanzi in favore di «periodici» atti di indirizzo parlamentare e di criteri di priorità «dinamici», il testo della riforma prevede una cornice stabile e vincolante di criteri generali fissata dal «Parlamento con legge», nel cui ambito gli uffici di Procura sono chiamati a predisporre i concreti criteri di priorità. Dall’esame della delega emerge con chiarezza che il compito del Parlamento non consisterà nel compiere scelte di merito e nell’individuare direttamente i settori prioritari dell’intervento penale ma nell’indicare i parametri generali e le procedure che gli uffici dovranno seguire nell’enunciare le loro priorità, adeguate al territorio in cui operano. Nell’articolo si elencano le questioni aperte e i nodi che al legislatore delegato spetterà di sciogliere e ci si interroga sugli obiettivi di fondo della complessa procedura di predisposizione dei criteri nella quale saranno coinvolti il ministero della Giustizia, il Parlamento, gli uffici giudiziari e il CSM. 

08/11/2021