In ragione del suo interesse e della sua attualità anticipiamo su QG on line la pubblicazione del presente scritto, destinato al n. 1/2022 della Rivista Trimestrale, che sarà interamente dedicato ai temi della riforma dell’ordinamento giudiziario.
Il conferimento degli incarichi direttivi ai magistrati tra formale discrezionalità del Consiglio superiore della magistratura e sostanziale sindacato “sostitutivo” del giudice amministrativo *
Sommario: 1. Il contesto attuale e l’analisi delle ragioni di un possibile sconfinamento del sindacato del giudice amministrativo nelle prerogative del CSM in tema di conferimento di incarichi direttivi – 2. La prospettiva del CSM: rivendicazione della centralità del proprio ruolo e sovrabbondante regolamentazione dei criteri per l’esercizio delle competenze sul conferimento dei direttivi quali tentativi di smarcarsi dal penetrante sindacato del giudice amministrativo – 3. La prospettiva del giudice amministrativo: clausole di stile sul ruolo del CSM ed esercizio di un sindacato “sostitutivo” – 4. Conclusioni: la sostenibilità delle riforme quale possibile metodo di risoluzione del problema dei rapporti tra CSM e giudice amministrativo nel conferimento degli incarichi direttivi.
Sommario: 1. Antefatti - 2. Prospettive di riforma - 3. Fattori culturali
Forte della sua lunga e ricca esperienza di professore universitario e delle conoscenze maturate sul campo come componente del Consiglio Superiore della magistratura, l’autore affronta il tema, dibattuto e controverso, delle valutazioni di professionalità alle quali, nei primi 28 anni della loro carriera, sono sottoposti gli appartenenti all'ordine giudiziario. E lo fa scegliendo di concentrare l’attenzione sulla composizione e sulle attività degli organi competenti a pronunciarsi nella fase istruttoria-consultiva e sui metodi correttamente utilizzabili ai fini delle valutazioni.
Sommario: 1. Il contesto attuale e l’analisi delle ragioni di un possibile sconfinamento del sindacato del giudice amministrativo nelle prerogative del CSM in tema di conferimento di incarichi direttivi – 2. La prospettiva del CSM: rivendicazione della centralità del proprio ruolo e sovrabbondante regolamentazione dei criteri per l’esercizio delle competenze sul conferimento dei direttivi quali tentativi di smarcarsi dal penetrante sindacato del giudice amministrativo – 3. La prospettiva del giudice amministrativo: clausole di stile sul ruolo del CSM ed esercizio di un sindacato “sostitutivo” – 4. Conclusioni: la sostenibilità delle riforme quale possibile metodo di risoluzione del problema dei rapporti tra CSM e giudice amministrativo nel conferimento degli incarichi direttivi.
SOMMARIO. 1. La sentenza Randstad. – 2. I difficili rapporti tra i vertici delle giurisdizioni. – 3. La mancata applicazione del diritto dell’Unione: violazione di diritto, non eccesso di potere giurisdizionale. – 4. Il rispetto dell’autonomia procedurale degli Stati membri dell’Unione.