Magistratura democratica
ordinamento giudiziario

Quali dirigenti servono alla giustizia?

Numero speciale di Questione Giustizia dedicato al tema della dirigenza degli uffici giudiziari
Quali dirigenti servono alla giustizia?

E' in distribuzione in questi giorni il numero speciale di Questione Giustizia dedicato al tema della dirigenza degli uffici giudiziari. Pubblichiamo un estratto della presentazione di Luigi Marini e il sommario con gli abstract degli articoli

 

Nel discutere oggi della funzione di dirigenza degli uffici giudiziari può non essere inutile ricordare quale fosse lo stato delle cose ancora una trentina di anni fa e quali siano stati i percorsi successivi. 

Può sorprendere che profili essenziali del dibattito odierno riprendano, pur con linguaggi e contenuti diversi, quelli di epoche che appaiono lontane. Eppure, in fondo, allora come oggi sono in gioco le medesime istanze: indipendenza, professionalità, responsabilità, attitudini, anzianità, discrezionalità.

L’evoluzione che hanno conosciuto il dibattito pubblico, la normativa primaria e secondaria e le prassi ci colloca oggi su un versante più avanzato e, insieme, più fragile.

La rivendicazione del potere di scegliere i propri dirigenti non è accompagnata dalla capacità della magistratura di essere chiara e severa con se stessa e trasparente all’interno e all’esterno dei meccanismi del governo autonomo.

Il nodo che avviluppa carriera, riconoscimento individuale e missione pubblica deve essere sciolto.

Cercare di fare il punto sulla riflessione attuale ascoltando voci diverse è il contributo che intendiamo offrire con questo numero della Rivista, che speriamo capace di offrire spunti per una ulteriore evoluzione del pensiero, delle scelte ordinamentali e dei comportamenti.

 

31/10/2013
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La dirigenza degli uffici giudiziari: luci e ombre della riforma

Due linee principali hanno ispirato il disegno riformatore. 
La prima: una reazione allo scandalo delle nomine romane e della caduta etica riscontrata nella magistratura e nel suo organo di governo autonomo. Nessuna riforma del sistema di selezione sarà, però, mai sufficiente a superare la crisi che ha coinvolto la magistratura e il rapporto dei magistrati con la “carriera” se non sarà accompagnata da un nuovo patto etico e di responsabilità, che assicuri un vero cambio di rotta rispetto a quanto è emerso dalle chat perugine. 
La seconda: l’essere permeato da una non condivisibile impronta aziendalistica e produttivistica, in linea con l’esigenza di raggiungere gli obiettivi del PNRR ma lontana dall’esigenza di rendere “giustizia”, che dovrà essere attentamente considerata in sede di elaborazione dei decreti delegati e di normativa secondaria. 

20/09/2022
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negli uffici giudiziari
Devono essere uno strumento agile, invece, le prime esperienze applicative lasciano intravvedere una visione rigida dell’istituto, che rischia di frustrarne le grandi potenzialità
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