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Il contrasto ai crimini contro l’umanità interessa davvero?

a cura di Redazione

Questione giustizia pubblica il comunicato stampa di Magistratura democratica sulla vicenda della scarcerazione e del rimpatrio di un imputato raggiunto da mandato d’arresto emesso il 18 gennaio 2025 dalla Corte penale internazionale, per crimini di guerra e contro l’umanità

Cosa può insegnare il caso Almasri: il problema dell’interpretazione nella cooperazione giudiziaria

Il “caso Almasri” può essere considerato paradigmatico della crisi del diritto internazionale in generale. Se ne conduce qui un’analisi per riflettere sulle peculiarità dell’interpretazione giuridica nella cooperazione giudiziaria. In particolare, attraverso il caso, si mostrano i problemi teorici e pratici legati al ruolo interpretativo-applicativo dei diversi attori coinvolti, alle lacune normative e al concorso di diversi modelli cooperativi. La tesi che se ne trae è che, superato un certo livello di complessità, finiscono per allentarsi le garanzie di effettività e mancare la possibilità stessa di un controllo pubblico delle asserzioni e delle applicazioni che si fanno in materia, specie in un contesto comunicativo come l’attuale. In conclusione, si afferma la necessità di adottare un’“ermeneutica dei limiti” per sciogliere questa complessità ed evitare che il diritto si trasformi in “nuda forza”.

28/11/2025
Il contrasto ai crimini contro l’umanità interessa davvero?
a cura di Redazione

Questione giustizia pubblica il comunicato stampa di Magistratura democratica sulla vicenda della scarcerazione e del rimpatrio di un imputato raggiunto da mandato d’arresto emesso il 18 gennaio 2025 dalla Corte penale internazionale, per crimini di guerra e contro l’umanità

24/01/2025
La Corte penale internazionale spicca uno storico mandato di arresto per Vladimir Putin mentre si continua a discutere di un tribunale speciale per l’aggressione in Ucraina

È da poco ricorso un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa e si continua a discutere molto di come assicurare alla giustizia i responsabili delle gravissime violazioni del diritto internazionale commesse dalle forze armate e dall’apparato di governo russo, incluso il Presidente Vladimir Putin. In particolare, è in corso un acceso dibattito su come perseguire il crimine di aggressione, mentre finora si è sentito meno parlare dei progressi compiuti nelle indagini a livello internazionale sugli altri tre crimini internazionali che vengono altresì in rilevo in questa situazione: genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Un decisivo passo avanti è stato tuttavia appena compiuto dalla Corte penale internazionale (Cpi), che il 17 marzo ha emesso due mandati di arresto nei confronti del Presidente Putin e di un’alta funzionaria di Stato russa, Maria Alekseyevna Lvova-Belova. In questo breve commento, partendo da quanto già esposto in passato sulle varie opzioni per accertare le responsabilità a livello sia interno sia internazionale (si veda qui e qui), ci si propone di fare il punto sullo stato della discussione e, in particolare,  sull’avanzamento delle proposte per l’istituzione di un tribunale speciale per l’Ucraina, e di valutarne pro e contro. In conclusione, ci pare che, per rappresentare un avanzamento e non un passo indietro nella traiettoria della giustizia penale internazionale, qualunque nuova soluzione non dovrà essere ad hoc e dovrà coordinarsi con la realtà già esistente, ed in particolare con la Corte penale internazionale.

23/03/2023