Magistratura democratica
Osservatorio internazionale

Una settimana alla Corte Suprema tedesca

di Cristiano Valle
consigliere della Corte di cassazione

Dal 24 al 28 ottobre 2022 sono stato ospite, nell’ambito e grazie agli scambi di lavoro organizzati dalla Rete dei Presidenti delle Corti Supreme, presso la Corte Suprema della Repubblica Federale Tedesca (Bundesgerichtshof), sita in Karlsruhe, nello Stato (Land) del Baden-Württemberg.

In Karlsruhe, città di poco più di trecentomila abitanti, sita nella parte centro-meridionale della Repubblica Federale Tedesca, siedono tutte le tredici sezioni civili della Corte, oltre a quattro sezioni penali, mentre altre due sezioni penali siedono in Lipsia, che nel passato fu sede dell’intera Corte Suprema.

In Karlsruhe ha, altresì, sede, solo a poche centinaia di metri dalla Corte Suprema, la Corte Costituzionale della Repubblica Federale Tedesca (Bundesverfassungsgericht), presso la quale pure ho effettuato una visita l’ultimo giorno del soggiorno, accompagnato da una collega della Corte Suprema e dove sono stato ricevuto da una giudice della Corte. Sovente i giudici della Corte Suprema sono scelti dal Parlamento come giudici della Corte Costituzionale; ai fini della scelta i magistrati della Corte Suprema possono dare la loro disponibilità, ma la scelta può cadere anche tra coloro che non l’abbiano previamente manifestata. Non è, quindi, indetto, tra i giudici della Corte Suprema, un procedimento elettorale in senso stretto ai fini dell’individuazione del nuovo giudice costituzionale.

Per essere sede sia della Corte Suprema che della Corte Costituzionale Karlsruhe ha l’appellativo (meritato) di Residenz des Rechts ossia Residenza del Diritto e nelle vicinanze della sua piazza principale (der Marktplatz, la Piazza del Mercato) vi è la Piazza dei diritti fondamentali (Platz der Grundrechte), che si apre sul parco nel quale vi è il complesso monumentale del Castello del Granduca e il palazzo, in stile architettonico moderno (dalle cui ampie vetrate è facile scorgere gli scoiattoli che cercano cibo nei viali del parco), della Corte Costituzionale.

In realtà, nel sistema giurisdizionale della Repubblica Federale Tedesca, vi sono altre Corti Supreme, e precisamente: per la giurisdizione amministrativa (con sede in Lipsia), per la materia del lavoro (con sede in Erfurt), per la giurisdizione tributaria (con ubicazione a Monaco, in Baviera) e per la materia della sicurezza sociale (Kassel).

La Corte suprema di Karlsruhe è quella che presiede la giurisdizione ordinaria, intesa come comprensiva dei plessi civile e penale. La presidente della Corte Suprema è attualmente la dr.ssa Bettina Limperg.

In Karlsruhe ha anche sede la Procura Federale Generale (die Generalbundesanwaltschaft), in un comprensorio del tutto distinto, e distante, da quello della Corte Suprema. Il Pubblico Ministero non interviene nei procedimenti civili dinanzi alla Corte Suprema. Per il processo penale la regola è, viceversa, quella della partecipazione necessaria del pubblico ministero, che può promuovere il processo d’impugnazione

La rilevanza della Corte Suprema di Karlsruhe è testimoniata dalle attribuzioni disciplinari nei confronti degli avvocati, dei revisori dei conti e dei notai, con partecipazione, per tutti detti ambiti, di appartenenti alle categorie professioni nei cui confronti è esercitata la giurisdizione. I componenti dei collegi per gli appartenenti alle varie professioni sono gli stessi giudici delle sezioni (civili e penali) della Corte e quello per gli avvocati è presieduto dalla stessa presidente della Corte Suprema.

Il Collegio equivalente alle nostre sezioni unite civili o penali è presieduto dal presidente della Corte Suprema, e quindi, attualmente, dalla presidente Limperg.

In Karlsruhe hanno i propri studi legali i poco più di cento (100) avvocati che, nell’ambito dell’intera Repubblica Federale Tedesca, hanno il patrocinio dinanzi alla Corte Suprema.

Presso la Corte Suprema Tedesca prestano servizio poco più di centocinquanta (per l’esattezza: 153) giudici e diciannove presidenti di sezione, oltre alla presidente Limperg; i giudici terminano il servizio all’età di sessantasette anni (che in date circostanze può scendere a sessantacinque). L’età minima per essere nominati giudici della Corte Suprema è di trentacinque anni; nelle nomine gioca un ruolo anche la provenienza territoriale, nel senso che deve essere assicurata la rappresentatività di tutti gli Stati Federali (Länder), anche in relazione al numero di abitanti di ciascun Stato federale. Alcuni dei componenti della Corte Suprema provengono dai ruoli dei professori universitari. Molti giudici della Corte Suprema non abitano in Karlsruhe e si fermano nella città sede dell’ufficio per i due o tre giorni, di solito dal martedì al giovedì, nei quali è concentratala l’attività giudiziale. Nel periodo della pandemia da Covid 19 è stata molto incrementata l’attività mediante collegamenti da remoto.

La Corte Suprema occupa, in Karlsruhe, un ampio comprensorio, nel quale vi è anche un antico edificio, il palazzo del granduca (chiamato comunemente dai colleghi tedeschi der Palast, o, in lingua francese, in ricordo degli antichi fasti granducali, le Palais), di epoca sette-ottocentesca, restaurato o, meglio, in gran parte ricostruito, nel quale vi sono, al piano terra, le aule di udienza e ai piani superiori le stanze dei giudici, con annessi uffici del personale di cancelleria o di segreteria. Nel detto palazzo vi è l’ufficio di Presidenza della Corte.

Nel comprensorio della Corte Suprema, delimitato dalle strade circostanti a mezzo di una rete metallica e dagli stessi muri perimetrali degli edifici che lo compongono, sorgono tre altri, moderni, edifici per l’estensione complessiva di quasi quattro ettari, con ampi spazi verdi a prato, e in altre parti, per estensione minore, alberati.

Nei detti nuovi edifici si trovano altre aule di udienza, al piano terra, e, ai due piani superiori gli uffici dei giudici, le cancellerie e le segreterie e, in un distinto edificio, collegato a quello del personale giudiziario, la biblioteca della Corte Suprema. Ogni giudice ha una propria, ampia, stanza fornita di più personal computer da tavolo. I giudici e il personale amministrativo e gli avvocati raggiungono il comprensorio della Corte con i mezzi pubblici o con le proprie auto, fermandosi, in questo caso, a qualche centinaio di metri dalla sede degli uffici, nei parcheggi a pagamento, non essendovi, nel pur ampio cortile della Corte, alcun parcheggio riservato e risultando il centro cittadino interdetto alla circolazione delle automobili private e non essendo previsto per i giudici, l’uso di auto di servizio, se non per ragioni di particolare sicurezza.

In un edificio collegato a quello nel quale sono ubicati gli uffici giudiziari vi è, come già scritto, l’ampia biblioteca della Corte, con annesso piccolo museo (nel quale vi sono esposti i vari modelli di toga in uso nel corso degli anni e alcuni simboli del potere giurisdizionale). La biblioteca, su due piani fuori terra e un vasto sotterraneo, è fornitissima di testi giuridici in tedesco e nelle principali lingue europee, ma sconta, purtroppo, la distruzione di molti antichi volumi di diritto, a causa delle vicende belliche. L’accesso alla biblioteca per i giudici è possibile direttamente dall’edificio principale dove sono ubicati i loro uffici. La consultazione e il prestito dei libri sono aperti al pubblico e il servizio di reperimento dei volumi è efficientissimo (con precisione scientifica tedesca una catalogatrice della biblioteca mi ha chiesto che differenza vi fosse tra Corte di Cassazione e Corte Suprema di Cassazione: la mia povera risposta è stata che la seconda espressione è quella che una volta figurava sul frontespizio del Palazzo di giustizia, lato Tevere, e che è ancora utilizzata nell’intestazione delle sentenze, ma che viene sovente abbreviata nella prima, per ragioni di spazio).

Il numero dei giudici per ciascuna sezione varia da sei a otto, oltre al presidente della sezione, che nomina, a sua discrezione, tra i giudici della sezione, un presidente vicario (Stellvertreter, facente funzioni), che è destinato a subentrare nel caso in cui il titolare sia impedito o sia collocato in pensione, nelle more della nomina del sostituto.

Il collegio giudicante è sempre composto da cinque giudici, a rotazione tra i componenti della sezione.

Nel mio, purtroppo, breve (per ovvie esigenze organizzative dell’ufficio di provenienza) soggiorno sono stato affiancato ai magistrati dell’ottava sezione civile (VIII Zivil Senat) della Corte Suprema e sono stato affidato alla presidente della sezione civile, la dr.ssa Rhona Fetzer (che da gennaio del 2023 è stata nominata giudice della Corte costituzionale: la circostanza l’ho appresa poche settimane or sono, dato che, con discrezione tutta tedesca, nessuno dei giudici della sezione, e tantomeno la presidente, aveva fatto cenno all’eventualità di una sua nomina alla Corte Costituzionale).

La lingua di lavoro è stato il tedesco. Tutti i giudici della detta sezione, insieme con i giovani magistrati collaboratori, sono stati estremamente disponibili nel fornirmi chiarimenti in ordine alle questioni trattate e ai punti di diritto che venivano in rilievo. Sin dal primo giorno di soggiorno sono stato messo al corrente delle controversie che il collegio avrebbe trattato nella settimana. La presidente della sezione mi ha messo a disposizione la stanza, compreso il personal computer da tavolo con i collegamenti alle banche dati, di un giudice che in quella settimana era fuori sede.

Il primo giorno del soggiorno una collega applicata alla Corte suprema mi ha fatto sottoscrivere l’impegnativa all’assoluta riservatezza sulle questioni, trattate in camera di consiglio, delle quali sarei venuto a conoscenza nel corso del mio soggiorno. Un altro giovane magistrato applicato alla Corte Suprema (ve ne sono settanta, provenienti dagli uffici di merito, sia giudicanti che requirenti, dell’intera Repubblica Federale) mi ha illustrato, sempre nel corso del primo giorno del mio soggiorno, con le copie dei fascicoli di ufficio, i casi principali che sarebbero stati trattati nella precamera di consiglio, nell’udienza pubblica e quindi nella camera di consiglio. I giovani magistrati che collaborano con la Corte Suprema redigono appunti preliminari e bozze di decisioni, senza diritto di voto, oppure svolgono funzioni latamente amministrative, attinenti alla giurisdizione e al termine di un periodo di tempo determinato, di tre anni, fanno ritorno agli uffici giudiziari di provenienza. Essi possono, in virtù dell’esperienza acquisita, essere successivamente – nel compiersi degli ulteriori requisiti di anzianità e di provenienza territoriale – nominati giudici della Corte Suprema; il numero di magistrati applicati a ciascuna sezione è di due o tre.

Le udienze pubbliche sono tenute alla presenza dei difensori con patrocinio dinanzi alla Corte Suprema e, qualora intendano assistervi, dei difensori delle fasi di merito, oltre che delle parti.

Il presidente del collegio ha ampi poteri di intervento durante l’udienza, specie in ordine alla discussione da parte dei difensori, che possono essere sollecitati ad approfondire aspetti, in fatto e diritto, in ordine alle questioni che il collegio ritiene meritevoli di particolare attenzione o che sono rimaste poco chiare a seguito della precamera di consiglio, di solito tenuta il giorno precedente l’udienza pubblica.

Al termine dell’udienza pubblica, il presidente del collegio giudicante comunica il termine nel quale il provvedimento sarà reso pubblico. Nelle controversie aventi questioni particolarmente rilevanti, e alle quali ho assistito nel corso dell’udienza pubblica, alla pubblicazione dei provvedimenti che le avevano definite è seguito – come ho successivamente appreso grazie alla cortesia della presidente del collegio –, pressoché lo stesso giorno della pubblicazione, un comunicato stampa sulla decisione (Pressemeldung Verkündung), al fine di chiarire, all’opinione pubblica, il significato delle decisioni (si trattava di cause civili aventi ad oggetto il divieto di patto commissorio con connessi profili di usura).

La precamera di consiglio, e la camera di consiglio successiva all’udienza, oltre che alla discussione dei casi trattati, sono in gran parte impegnate dalla rilettura collegiale dei provvedimenti estesi, da ciascun relatore, anche con l’ausilio dei magistrati collaboratori. La lettura delle bozze dei provvedimenti è effettuata dal presidente ed è volta alla correzione degli errori ortografici o di eventuale impostazione di parti del provvedimento.

La Corte Suprema Tedesca, in base alle norme processuali, può decidere se trattare o meno un caso e, qualora decida farlo, con quale provvedimento esitarlo (ordinanza o sentenza). Molte controversie sono trattate in forma abbreviata e definite con una sorta di provvedimento di archiviazione (Kurzvotum). L’esito della controversia, dinanzi alla Corte Suprema, qualificabile come la nostra cassazione con rinvio, non implica che il giudice del rinvio debba essere necessariamente diverso da quello che ha emanato il provvedimento cassato, anzi, in determinate ipotesi la Corte rinvia la controversia non solo alla stessa Corte di Appello (Oberlandesgericht) o allo stesso Tribunale (Landesgericht) o comunque all’ufficio giudiziario che ha emanato il provvedimento impugnato, ma lo fa specificando che deve trattarsi della stessa sezione. La liquidazione delle spese giudiziali è estremamente specifica, ed è effettuata collegialmente sulla base del valore della controversia.

Tutti i giudici della Corte Suprema, quando partecipano all’udienza pubblica, indossano la toga, di color porpora, più acceso sulle spalle, nonché sempre fornite dalla Corte, camicia e cravatta bianca gli uomini e camicia bianca le donne.

Al di fuori delle udienze e delle camere di consiglio, i giudici sono abbigliati in modo informale.

Nonostante lo stretto spirito di colleganza venutosi a creare sin dal primo giorno del mio soggiorno non sono riuscito, nei colloqui con i colleghi tedeschi, a passare al tu e per tutto il periodo trascorso a Karlsruhe, incluse le pause pranzo e l’ottima cena conviviale, mi è stato rivolto il Lei (Sie) preceduto dal formale Herr (Signor) e in risposta non potevo che fare altrettanto…

Il direttore della biblioteca della Corte, il dr. Markus Obert, che ha avuto espressioni di vero entusiasmo verso la cultura giuridica del mondo latino, rimarcando la scarsità di volumi antichi in Germania a causa dei noti eventi bellici, ha voluto donarmi alcuni volumi di diritto tedesco e me li ha fatti recapitare in sede a spese dell’istituzione.

Il sito web della Corte Suprema (https://www.bundesgerichtshof.de/DE/Home/home_node.html) è estremamente completo ed aggiornato ed è consultabile nelle principali lingue europee.

La regione, o meglio, il Land del Baden-Württemberg, è ricco di città di tradizione, come Baden-Baden – raggiungibile da Karlsruhe con un treno che poi circola come tram – ove, oltre una visita al Castello, non può mancare una distensiva immersione nelle terme, risalenti all’epoca imperiale romana e ubicate quasi esattamente ove era il tepidarium.

Sfatando una convenzione: la cucina locale è pure ricca di piatti e di sapori e non si limita all’usuale carne con contorno di patate, ma, grazie al clima relativamente mite, perché si è pur sempre al Sud, anche se di un paese nordico, offre portate di zuppe e verdure e consente di brindare con vini bianchi o rossi (Seck), oltre che con l’ottima birra locale.

In conclusione, un soggiorno che ha confermato la serietà e l’organizzazione lavorativa dei colleghi teutonici, meno arcigni di quanto si possa comunemente pensare, e che mi ha permesso anche di scoprire aspetti nuovi, e per certi versi inaspettati, della Germania.

 

 

photo credits: Di ComQuat - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19876786 

15/03/2023
Altri articoli di Cristiano Valle
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Immunità anno zero: la Germania torna a L’Aia e l’Italia corre ai…ristori

L’espromissione del debito della Germania per crimini di guerra commessi dal terzo Reich: si tratta davvero dell’ultimo capitolo?

21/06/2022
Aspetti processuali dell’art. 43 del decreto legge 36/2022: l’istituzione del Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità dalle forze del Terzo Reich

Estinzione delle procedure esecutive, deroga alla esecutività della sentenza di primo grado, 30 giorni per l’esercizio del diritto di agire in giudizio: ancora ostacoli sulla strada dell’integrale risarcimento.

20/06/2022
“Heimat”, un percorso di ricerca nello spirito delle proprie radici
Nora Krug avverte forte in sé il bisogno di sapere se i suoi nonni e parenti si siano macchiati di colpe sotto il Nazismo. Questa graphic novelè dedicata a questo percorso di ricerca di identità, in cui le immagini e le foto restituiscono poeticità e concretezza di comunicazione
07/12/2019