Magistratura democratica
Diritti senza confini

Il ruolo del giudice nazionale nel sistema Dublino per la tutela dei diritti fondamentali dei richiedenti protezione. I cinque rinvii pregiudiziali dei giudici italiani alla Corte di giustizia dell’Unione europea passano in decisione

di Luca Perilli
coordinatore della sezione specializzata per la protezione internazionale del Tribunale di Trento

Per il giorno 19 gennaio 2023 è prevista la presentazione delle conclusioni dell’Avvocato Generale Juliane Kokott in cinque procedimenti riuniti (C-228/21, C-254/21, C-297/21, C-315/21 e C-328-21), avviati davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) da cinque rinvii pregiudiziali di giudici italiani riguardanti l’interpretazione del Regolamento Dublino III. L’articolo analizza le questioni sottoposte all’esame della Corte che vanno al cuore del ruolo del giudice nazionale per la tutela dei diritti fondamentali dei richiedenti protezione e il rafforzamento della Rule of Law nello spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia.

Profili problematici della normativa e delle prassi in tema di contrasto al soccorso in mare di navi private
a cura di Redazione

Seminario e tavola rotonda - 6 giugno 2025 - Centro congressi Forma Spazi, Via Cavour 181, Roma

28/05/2025
La cittadinanza europea in una recente pronuncia della Corte di giustizia

La sentenza della Grande Sezione della Corte di giustizia dell’Unione europea del 29 aprile 2025, resa nella causa c-181/23 (Commissione europea c. Repubblica di Malta), costituisce un importante sviluppo giurisprudenziale in materia di cittadinanza. Nella sentenza in questione la Corte di giustizia riafferma che, pur trattandosi di una competenza esclusiva degli Stati membri, l’attribuzione della cittadinanza nazionale deve essere esercitata nel rispetto del diritto dell’Unione europea in quanto produttiva di effetti all’interno del suo ordinamento. Il principio del genuine link e il rispetto del principio di leale cooperazione impongono limiti funzionali all’autonomia statale al fine di evitare che pratiche, quali la concessione della cittadinanza in cambio di un corrispettivo economico che prescinde da ogni legame sostanziale con lo Stato membro, compromettano la coerenza, i valori e l’equilibrio del sistema giuridico dell’Unione europea. La pronuncia ribadisce così il carattere sostanziale della cittadinanza europea quale elemento costitutivo dello status individuale dei cittadini dell’Unione europea.

27/05/2025
Forzare la legge, cercare risultati

L’Alien Enemy Act e la decisione giudiziale del 1° maggio 2025 

13/05/2025
Gorgo CPR

Recensione al volume di Lorenzo Figoni e Luca Rondi (Altrəconomia, 2025)

10/05/2025
L’annullamento della convalida del trattenimento può comportare la permanenza della stessa misura?

La novella di cui al D.L. 145/2024, convertito nella L. n. 187/2024, ha attribuito la competenza a conoscere della legittimità dei decreti di convalida e proroga dei trattenimenti amministrativi alle sezioni penali della Cassazione, in luogo di quelle civili.
La sentenza n. 15757/2025 della prima sezione penale della Corte di legittimità, pubblicata lo scorso 22 aprile, in accoglimento dell’unico motivo di ricorso, annulla con rinvio un decreto di ri-convalida emesso dalla Corte d’appello di Torino nei confronti di un richiedente protezione internazionale in ragione della violazione degli obblighi informativi, pur essendo ampiamente decorsi i termini della convalida, e nonostante il vizio sia stato correttamente individuato, sicché non si comprendono le ragioni del rinvio, posto che l’annullamento dovrebbe determinare la cessazione della detenzione amministrativa con efficacia ex tunc.  
Tale scelta si rivela però conseguente ad una inedita riscrittura in chiave processualpenalistica dei provvedimenti di convalida, sulla falsariga della disciplina delle misure cautelari personali. Pertanto, atteso che l’impugnazione dei provvedimenti in materia di libertà personale non ha effetto sospensivo, analogamente l’impugnazione dei provvedimenti di convalida del trattenimento non determinerebbe la cessazione della misura fino alla sua eventuale rimozione (sempre nel rispetto dei limiti massimi normativamente previsti). Tale ricostruzione non convince, sia in termini di interpretazione della volontà del legislatore di ricondurre effettivamente tutta la materia della detenzione amministrativa negli assi cartesiani delle misure cautelari personali, sia in ragione delle notevoli differenze del procedimento applicativo e dei poteri del giudice nei procedimenti di convalida e proroga dei trattenimenti, rispetto a quelli che disciplinano le misure cautelari.

05/05/2025
Il Laboratorio autoritario delle politiche migratorie italiane
a cura di Redazione

Una prima analisi giuridica del D.L. 37/2025 a cura di ASGI (aprile 2025)

10/04/2025
Le elezioni tedesche del 2025 e la centralità della non-rappresentanza

Se è vero che lo scenario politico tedesco ha le proprie specificità, una più ampia ottica internazionale rivela un andamento ricorrente, segnato dallo sforzo continuo di porre forzatamente al centro del discorso politico i migranti, soggetti privi di rappresentanza perché privi del diritto di voto, ma al tempo stesso stigmatizzati e strumentalizzati per promuovere programmi nazionalisti. 

02/04/2025