Magistratura democratica
Magistratura e società

Recensione a "I delitti contro l’ambiente. Analisi e prassi giurisprudenziali"

di Filippo Cucuccio
Direttore generale dell’ Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito, già dirigente Bnl

La recensione al volume di Alberto Galanti, edito da Pacini Giuridica (2021)

Credo si debba essere sinceramente grati ad Alberto Galanti, magistrato di lungo corso, per aver approntato questa opera legata ai temi della tutela dell’ambiente e della prevenzione e del contrasto dei comportamenti illeciti, che ne minano, o, comunque, ne pongono in grave rischio l’integrità.

E, non soltanto, perché questo libro bene si inserisce nell’onda di sensibilità, sempre più diffusa, nell’opinione pubblica per l’ambiente e le caratteristiche climatiche - ne sono prova l’interesse e l’attenzione suscitati dai due recenti eventi dello scorso anno il G20 e il Cop ’26, in tema di impegni per evitare degenerazioni del Pianeta Terra, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile -; ma, anche e soprattutto, per il coraggio dimostrato dall’A. che, nella sua più recente esperienza professionale in qualità di componente dal 2017 della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura di Roma, si occupa degli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. Coraggio, si diceva, nell’affrontare argomenti di notevole complessità per almeno due ordini di motivi: il primo è costituito dal continuo intersecarsi di norme nazionali e di Direttive e regolamenti dell’Unione Europea in un intreccio, di cui non è sempre semplice venire a capo; il secondo motivo è dato dall’ incessante evoluzione specifica di questa materia della tutela ambientale, un ambito, in cui si configura una rincorsa continua tra nuove forme di illecito ambientale e la relativa disciplina normativa di prevenzione e contrasto.

Ecco, perché non si può concordare con quanto viene scritto nella Prefazione di questo libro da Gianfranco Amendola, un magistrato che ha rappresentato per le passate generazioni un punto di riferimento obbligato per quanti volessero accostarsi a questa materia: «non è facile scrivere qualcosa di serio di diritto ambientale».

Fatta questa doverosa premessa, il lettore potrà, quindi, meglio apprezzare i meriti di questo libro, che, a mio avviso, sono almeno tre: il tentativo riuscito di fornire una cornice di sistematizzazione alla trattazione di tematiche complesse e, non sempre, di facile categorizzazione giuridica; la presenza contestuale (e le conseguenti criticità) di aspetti giurisprudenziali, italiani ed internazionali, quali quelli della Corte di Giustizia Europea e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, aspetti valutati dall’A. con il prezioso supporto del riscontro di un’esperienza maturata sul campo in prima persona; e, infine, uno stile sobrio e lieve, che consente di immergersi piacevolmente in una lettura, che, altrimenti, potrebbe risultare certamente meno agevole, se non in alcuni momenti, addirittura urticante.

L’impianto del libro è costruito su tre parti. La prima si incentra sulla definizione di nozione di ambiente, quale risulta dai testi legislativi nazionali e dell’UE, punto di partenza indispensabile per affrontare in modo compiuto l’illustrazione e l’analisi critica dei contenuti della legge 68 del 2015, normativa nazionale fondamentale in questa materia, nonché le più recenti declinazioni dei reati ambientali, dal disastro ambientale innominato al disastro sanitario.

Segue una seconda parte, con una dettagliata trattazione degli aspetti di patologia giuridica legati al traffico illecito di rifiuti: un’occasione per addentrarsi consapevolmente in questo specifico profilo, toccandone compiutamente gli aspetti classificatori e quelli autorizzativi, senza la conoscenza dei quali sarebbe assai ardua una valida comprensione degli esiti sostanziali e processuali legati al delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

Nella terza parte del libro, infine, ci si sofferma sulle connessioni tra i reati ambientali con quelli della Pubblica Amministrazione, vagliando approfonditamente i temi della responsabilità amministrativa e dell’applicazione delle misure di sequestro e di confisca nell’ambito dei delitti contro l’ambiente.

In definitiva, questo libro, frutto di un’appassionata ricerca scientifica corroborata, come già si accennava, da una solida esperienza professionale, va sicuramente consigliato a quanti vogliano accostarsi alla materia dei reati ambientali, costituendo uno strumento di orientamento utile, sia nello studio di queste tematiche, sia anche nell’applicazione concreta delle relative normative. E, certamente, la sua lettura sarebbe da consigliare caldamente anche alla classe politica, che, nella sua espressione di funzione legislativa, necessita di solidi punti concettuali di appoggio, non solo per poter disciplinare adeguatamente e tempestivamente la materia dei reati ambientali, ma anche per contrastare consapevolmente i tentativi di quanti esercitano pressioni per aggiustamenti normativi, dettati da specifici interessi personali e categoriali, ponendo a rischio l’obiettivo ben più alto e qualificato della tutela della collettività.

29/01/2022
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