Magistratura democratica

Speciale

L’eredità di un giudice. Scritti per Carlo Maria Verardi

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Sommario

Introduzione

Carlo Maria Verardi e l’attualità del suo esempio

Gianfranco Gilardi
L’esperienza professionale, culturale e umana di Carlo Maria Verardi, che insieme ad altri grandi magistrati ha segnato la storia di Magistratura democratica e della magistratura italiana, rappresenta tuttora un punto di riferimento per chiunque abbia a cuore i diritti fondamentali e voglia concorrere concretamente alla loro realizzazzione e alla salvaguardia della dignità delle persone.

La magistratura in Italia prima e dopo la Costituzione

Il giudice del Novecento: da funzionario a magistrato

Giancarlo Scarpari
Una vicenda lunga un secolo. Come cambiò la magistratura nel passaggio dallo stato liberale a quello fascista e come divenne indipendente dopo il “disgelo” costituzionale degli anni sessanta. Un autogoverno faticosamente raggiunto, sostenuto dall’aumentata professionalità dei singoli e insidiato dalle pressioni e dalle degenerazioni corporative.

Sulla crisi dei valori costituzionali e l’affermarsi invece dell’autoritarismo e dell’ignoranza

Andrea Proto Pisani
Benché la Carta costituzionale legittimi varie e diverse scelte di politica economica e sociale, la sinistra italiana sembra disposta più ad aperture verso il libero mercato e le forze imprenditoriali che a scelte coraggiose, idonee a consentire l’avvicinamento a gruppi e partiti dei giovani i quali, in assenza di tali aperture, sono alla fine destinati a rifugiarsi nel “privato”.

Il rapporto giudice e legge e la gestione condivisa del “servizio” giustizia

Giorgio Costantino
Il rapporto fra giudice e legge e la gestione condivisa del “servizio” giustizia, nel ricordo di Carlo Verardi, può implicare anche la rilettura di testi ampiamente noti (e perciò privi di specifiche indicazioni) in funzione di una rimeditazione sul significato di ciascuno di essi nella esperienza quotidiana di operatori della giustizia.

La giurisdizione e la frontiera dei vecchi/nuovi diritti

Un giorno ragionando con Carlo...

Maria Acierno
Carlo Verardi tra i primi ha individuato nei temi “eticamente sensibili” – in particolare, nel rapporto tra le scelte sul corpo, la salute, la generazione, il fine vita da un lato e le biotecnologie e i progressi della scienza dall’altro – uno dei profili basilari per la formazione del giudice. In uno dei primi incontri di studio ad essi dedicato erano già contenute le tematiche oggi al centro dell’impegno delle corti e del legislatore. Si è cercato, molto sommariamente, di darne conto, partendo dall’approccio plurale e aperto che Carlo ha sempre avuto nell’indagare i nuovi orizzonti del diritto.

Giustizia e diritti umani

Luciana Breggia
Alla ricerca di un fil rouge dei temi trattati dai vari gruppi di studio, si individua nella cultura delle relazioni umane il filo che, collegando i diversi argomenti, può tessere la trama della riparazione necessaria alle tante fratture che oggi incrinano ciò che credevamo proprio dell’umano. Dal processo al danno alla persona, dall’intelligenza artificiale alla famiglia sino al tema dell’alterità più radicale: lo straniero, fuori e dentro di noi. Nella prospettiva, tanto cara a Carlo, di un’ostinata ricerca di passi, anche piccoli, orientati a costruire uguaglianze e tutele.

Secondo tempo

Pasquale Liccardo
Complice un lento processo erosivo iniziato alla fine degli anni settanta, nell’era globale il diritto tende a esprimersi per il tramite delle istituzioni giudiziarie che, da luogo di affermazione di una normatività astratta e prescrittiva, mutano in luogo di traduzione e lettura del contingente e della sua posmoderna mutevolezza. Il ricorso a un principio di “effettività costituzionale” della giurisdizione sembra il solo rimedio a uno smarrimento di significato normativo del processo, che espone le corti a un’opera di incessante coordinamento e ricostruzione dell’ordito istituzionale.

La vittima del reato nel processo penale

Letizio Magliaro
L’attenzione e la cura alle vittime sono al centro di un lungo percorso di civiltà manifestatosi nello sviluppo del diritto penale e processuale, che trova pieno riconoscimento nella nostra Carta costituzionale e al quale le fonti internazionali hanno contribuito in maniera decisiva. Il fatto che la funzione stessa del processo – di garanzia per l’imputato – non possa renderlo il luogo destinato alla piena soddisfazione della vittima non rappresenta una constatazione di impotenza: al contrario, ciò costituisce il punto di partenza di un diverso percorso possibile per una piena tutela delle vittime dei reati.

L’eco dell’insegnamento di Carlo Verardi nell’esperienza del giudice dell’asilo

Luca Minniti
La cognizione del giudice civile nel giudizio di protezione internazionale incontra molti ostacoli sul suo percorso, in fatto e in diritto. L’articolo affronta le insidie cui va incontro il giurista dell’asilo, evidenziando come la sensibilità culturale che questo settore impone di coltivare richiami alla mente molti degli insegnamenti di Carlo Verardi: la sua idea del processo, la sua cultura dei diritti e della giurisdizione, la sua attenzione alla persona umana.

Quale giustizia penale?

Livio Pepino
Negli ultimi cinquant’anni, il quadro di riferimento della giustizia penale è cambiato profondamente. Nonostante ciò, la giustizia penale è rimasta per lo più forte con i deboli e debole con i forti e il livello delle garanzie, almeno per i suoi clienti abituali, resta mediamente piuttosto basso. Lo dimostrano le presenze carcere, in continua crescita nonostante la diminuzione generalizzata dei reati. E lo confermano molti atteggiamenti di pm e giudici, soprattutto in tema di libertà personale. È tempo di analizzare come, con questa caratteristica risalente, si è confrontata la cultura giuridica progressista.

Il giudice nell’epoca della trasformazione del diritto del lavoro

Rita Sanlorenzo
Il diritto del lavoro, posto dalla Costituzione a fondamento della Repubblica, nel corso del tempo ha subito una profonda trasformazione. Parole d’ordine come “flessibilizzazione”, “globalizzazione”, “libertà d’impresa”, “mercato” hanno determinato una progressiva erosione delle garanzie, riportando indietro di circa sessant’anni la soglia delle tutele, con una corrispondente marginalizzazione del ruolo del giudice. Recenti pronunce della Corte costituzionale sembrano, tuttavia, esprimere una reazione a questa tendenza, che con il «Jobs Act» ha realizzato un vero e proprio «mutamento di paradigma» del diritto del lavoro.

I giudici e l’Europa

L’età dei diritti e la tutela giurisdizionale effettiva nel dialogo tra le corti

Pasquale D’Ascola
Lo scritto dà conto del potenziale conflitto tra le corti che si è profilato, a partire dalla sentenza della Corte costituzionale n. 269/2017, in ordine alla configurabilità di un accentramento necessario e ineludibile presso di essa del controllo di legittimità di una disposizione di diritto interno che diverga da norme dell’Ue prive di effetti diretti e involga tanto il riferimento ai diritti protetti dalla Costituzione italiana, quanto quelli garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue in ambito di rilevanza comunitaria.

Attraversare frontiere dialogando con Carlo

Mariarosaria Guglielmi

Pochi hanno saputo interpretare come Carlo l’impegno per una giurisdizione all’altezza del suo «ruolo essenziale nella grande sfida democratica». Una sfida che oggi ha assunto una drammaticità e una complessità inedite, coinvolgendo il futuro dell’Europa e dello Stato di diritto, minacciato da un processo di regressione democratica che ha portato all’affermazione di regimi illiberali entro i confini dell’Unione. Medel è stata, fin dalla sua nascita, un faro nella notte delle democrazie deboli. Il progetto visionario alla base della sua nascita è sempre più vivo e attuale e continua ad ispirare il nostro impegno per un’Europa dei diritti e della solidarietà.

Carlo Verardi e la formazione professionale

Pioniere della formazione

Margherita Cassano
Gli anni ottanta e gli eventi che li caratterizzarono hanno inciso profondamente sul ruolo della giurisdizione, esaltandone la funzione di “cerniera” tra valori costituzionali e società. Di qui il progetto di un’azione formativa organica e sistematica della magistratura, idonea a favorire l’esplicazione dei compiti ad essa assegnati dalla Costituzione.

Vecchi faldoni: un ricordo di Carlo Verardi

Raffaele Sabato
La rilettura dei documenti, degli appunti, delle bozze di programma dei singoli incontri di studio e degli altri materiali utilizzati da Carlo Maria Verardi quando era componente della Struttura di formazione professionale per i magistrati presso il Csm, fa emergere un piccolo pezzo di storia della magistratura italiana, legato allo sviluppo di un metodo per la formazione giudiziaria che conserva, ancora oggi, tutta la sua validità.