Magistratura democratica
Leggi e istituzioni

Commentario della riforma Fornero

Il volume vuole offrire uno strumento di conoscenza e di valutazione della legge 92/2012, anche alla luce dei principi della Carta del 1948
Commentario della riforma Fornero

L’ultima riforma del mercato del lavoro è stata portata a segno dal “Governo dei tecnici” con la legge 28 giugno 2012, n. 92, recante «Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita» (comunemente nota come Riforma Fornero), a seguito di un iter di approvazione del disegno di legge governativo velocissimo, ed alla fine premiato da un voto parlamentare a larghissima maggioranza, condizionato dalla drammatizzazione alimentata intorno alla necessità del varo di una riforma presentata come una delle condizioni da cui far dipendere la stessa permanenza in Europa del nostro Paese.

E’ stato così raggiunta una tappa da anni ormai in agenda: quella della vanificazione di buona parte delle tutele e delle garanzie che hanno costituito la “civiltà” del lavoro, sin qui al riparo dallo scudo dell’art. 18 St.lav.

L’analisi critica della Legge Fornero contenuta in questo volume punta innanzitutto al nucleo di sostanza del passaggio “riformatore”, soffocato nel dibattito pubblico dalla brusca chiusura in nome dell’emergenza della crisi economica e della necessità di assolvere ad impegni assunti presso le istituzioni europee: in realtà, nell’occasione si è percorso un altro significativo tratto di strada nella direzione, da anni intrapresa,  di comprimere gli equilibri segnati dal compromesso costituzionale, confidando ancora nelle capacità di un mercato quanto più libero da vincoli di sprigionare le energie necessarie per la ripresa.

Attraverso i contributi di magistrati del lavoro di lunga esperienza affiancati da studiosi di prestigiosa caratura, questo volume vuole offrire uno strumento di conoscenza e di valutazione del testo legislativo, nonchè un mirato esame di quelle sue parti in contrasto con i principi della Carta del 1948, e fornisce ipotesi di interpretazione costituzionalmente orientata delle norme più ambigue.



A CURA DI:

Fabrizio Amato, magistrato, è presidente del Tribunale di Pistoia, dopo essere stato, per oltre trent’anni, giudice del lavoro in primo grado e in appello. Già coordinatore del “gruppo lavoro” di Magistratura democratica è autore di numerose pubblicazioni in materia lavoristica e collabora con diverse riviste tra cui Questione giustizia e D&L Rivista critica di diritto del lavoro.

Rita Sanlorenzo, consigliere presso la sezione Lavoro della Corte d’appello di Torino, è giudice del lavoro da trent’anni. Già segretaria generale di Magistratura democratica, fa parte del comitato di redazione di Questione giustizia.

Hanno collaborato a questo volume

Fabrizio Amato, presidente Tribunale Pistoia

Laura Calafà, professore associato di diritto del lavoro Università di Verona

Gaetano Campo, consigliere sezione lavoro, Corte appello Venezia

Giovanni Cannella, presidente sezione lavoro, Corte Appello Roma

Linda d’Ancona, consigliere sezione lavoro, Corte Appello Roma

Fabrizia Garri, consigliere Corte di cassazione

Margherita Leone, presidente sezione lavoro, Tribunale Roma

Vincenzo Martino, avvocato in Torino

Graziella Mascarello, già giudice del lavoro, Tribunale Milano

Sergio Mattone, presidente onorario aggiunto Corte di cassazione

Silvia Niccolai, professore ordinario di diritto costituzionale Università di Cagliari

Fausto Nisticò, consigliere sezione lavoro, Corte appello Firenze

Tiziana Orrù, consigliere sezione lavoro, Corte Appello Roma

Massimo Pagliarini, giudice lavoro, Tribunale Roma

Carla Ponterio, consigliere sezione lavoro, Corte Appello Bologna

Roberto Riverso, giudice lavoro, Tribunale Ravenna

Umberto Romagnoli, professore emerito di diritto del lavoro Università di Bologna

Rita Sanlorenzo, consigliere sezione lavoro, Corte Appello Torino

Anna Luisa Terzi, consigliere, Corte Appello Trento

Amelia Torrice, presidente sezione lavoro, Corte Appello Roma

Glauco Zaccardi, consigliere sezione lavoro, Corte Appello Roma

18/03/2013
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