Magistratura democratica

Articoli di Questione Giustizia su reddito di base

Risalire la china dopo la catastrofe morale della controriforma del reddito di cittadinanza: un progetto condiviso per un'eredità di libertà

La destra è riuscita ad archiviare il Reddito di cittadinanza: l’Italia non ha più una misura universalistica di contrasto al rischio di esclusione sociale coerente con le indicazioni sovranazionali e con la Carta dei diritti (art. 34.3) o con la Carta sociale (artt. 30 e 31). Centinaia di migliaia di beneficiari del RDC (secondo la relazione tecnica più di 600.000), quasi tutti in situazione di povertà assoluta escono dalla protezione dei minimi vitali; viene archiviato il principio dell’offerta “congrua” di lavoro: per chi può lavorare (in astratto, non in concreto) sarà obbligatorio accettare anche un’offerta part-time e di un solo giorno ed ad ottanta km dall’abitazione. Si tratta di una catastrofe equitativa senza precedenti, di un protervo e violento attentato alla dignità degli ultimi, esito di una campagna di colpevolizzazione dei cittadini in difficoltà che le forze progressiste non sono riuscite per tempo a domare e con la quale troppo spesso sono state tolleranti. Per recuperare un minimo di credibilità quel che resta di un pensiero di sinistra e della trasformazione sociale deve compiere un’autocritica convinta ed abbracciare le ragioni di un nuovo welfare orientato alla libertà ed all’autonomia delle persone e non al loro disciplinamento e costrizione al lavoro.

06/06/2023
“Il diritto a un reddito di base. Il welfare nell'età dell'innovazione”
In un contesto di crisi e di predominio degli interessi economici, il volume di Giuseppe Bronzini (Edizioni Gruppo Abele, 2017), attraverso una visione che spazia dalle teorie di Thomas Paine al lavoro digitale, fa il punto sulla tutela dei diritti sociali e sulla necessità di un reddito di base quale precondizione di un’esistenza libera e dignitosa, evocando un nuovo welfare europeo.
24/02/2018