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Giustizia civile: bilancio della pandemia e idee per il futuro prossimo

a cura di Maria Giuliana Civinini
già Presidente del Tribunale di Pisa

Si raccolgono qui gli interventi di Maria Giuliana Civinini (presidente del Tribunale di Pisa), Claudio Cecchella, (professore ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa) e Giuseppe Ruffini (professore di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre) alla Giornata europea della giustizia svoltasi il 27 ottobre 2020 presso il Tribunale di Pisa e dedicata a Giustizia civile: bilancio della pandemia e idee per il futuro prossimo. Ciascun intervento è scaricabile in formato pdf ai link qui disponibili, insieme al programma della Giornata. 

Il 27 ottobre 2020 si è tenuto presso il Tribunale di Pisa un convegno (una combinazione di presenza e webinar) per celebrare la Giornata della Giustizia Civile attraverso due idee guida: fare un bilancio dell'impatto della pandemia e della legislazione emergenziale sulla giustizia civile e pensare il futuro alla luce di questa esperienza. Cosa abbiamo imparato. Quali lezioni per la gestione ordinaria della giustizia. Cosa trasportare nel futuro.

Mentre la Presidente del Tribunale ha analizzato, alla luce dell'esperienza vissuta e delle statistiche, il modo in cui la giustizia civile è stata amministrata a Pisa tra il marzo e l'agosto 2020, i Professori Cecchella e Ruffini, entrambi Ordinari di Diritto Processuale Civile, hanno incentrato la loro attenzione su luci e ombre della legislazione pandemica e formulato proposte su cosa ritenere dalla crisi per una giustizia più efficace. 

 

La giornata europea della giustizia civile 2020, occasione di riflessione sull'impatto della pandemia sulla giustizia attraverso l'esperienza del Tribunale di Pisa

di Maria Giuliana Civinini

I primi sei mesi dell'emergenza sanitaria analizzati attraverso la lente d'ingrandimento di una presidente di Tribunale: come è stata concretamente amministrata la giustizia civile e con quali risultati; quali gli elementi chiave di un'esperienza positiva.

 

Trattazione scritta, a distanza, digitalizzazione degli atti: cosa resterà nel processo civile dell’emergenza epidemiologica

di Claudio Cecchella, professore ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa

La disciplina emergenziale del processo civile analizzata alla luce dei principi fondamentali e del diritto al contraddittorio offre l'occasione per formulare proposte per il futuro ma con salde radici nel pensiero di Mortara e Chiovenda.

Sommario: 1. Il metodo. 2. La trattazione scritta, “da remoto” e mista secondo le regole del processo civile emergenziale. 3. Il consenso delle parti alla trattazione in deroga all’art. 180 c.p.c. 4. La natura dei termini e le preclusioni nel processo di cognizione. 5. La generalizzazione del deposito telematico degli atti e documenti, anche nel procedimento innanzi alla Corte di cassazione. 6. I principi di sintesi e chiarezza nella redazione delle note scritte e il contraddittorio. 7. Le nuove ipotesi di estinzione per inattività. 8. La dinamica delle regole: la sanzione all’inosservanza delle forme. 9. La prospettiva di una disciplina ordinaria delle nuove forme di trattazione. 10. L’oralità e l’art. 6 CEDU 11. Il principio dell’oralità nella sua accezione contemporanea e storica.

 

Emergenza epidemiologica e processo civile 

di Giuseppe Ruffini, professore di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre

Una completa ricostruzione critica della disciplina emergenziale del processo civile e una lucida analisi dei suoi elementi positivi che potrebbero essere permanente introdotti con effetti di razionalizzazione e efficienza del sistema

Sommario: 1. Il legislatore italiano di fronte alla pandemia. – 2. La normativa temporanea concernente il deposito telematico e quella introdotta in via definitiva per le notificazioni telematiche. – 3. La procura alla lite. – 4. Le udienze civili nel periodo dell’emergenza. – 5. Le deliberazioni collegiali. – 6. Le prospettive.

 


 
 

15/02/2021
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