Magistratura democratica
Osservatorio internazionale

La CEDU, l'adozione e le coppie dello stesso sesso

di Roberto Conti
consigliere della Corte di cassazione
Pensieri sparsi, a prima lettura, su una sentenza della Corte dei diritti umani in tema di adozione e coppie dello stesso sesso e sull’efficacia delle sentenze di Strasburgo–GC
La CEDU, l'adozione e le coppie dello stesso sesso

La Corte, in una motivazione che si mostra per certi punti compromissoria, intende muoversi su un binario che non la conduce ad affermazioni di principio, anzi ripetutamente sottolineando i limiti della propria decisione.

Va detto con chiarezza, allora, che ogni lettura del tipo ...secondo la Corte le coppie omosessuali hanno diritto all’adozione... sarebbe oltre che erronea, poco persuasiva.

La soluzione soft adottata dalla Corte sembra essere stata il collante sul quale si è coagulato il consenso dei giudici che hanno sostenuto l’opinione di maggioranza e, sull’opposto versante, si sono appuntati i rilievi dell’opinione parzialmente dissenziente16.

Il giudice di Strasburgo insiste sul ruolo dell’interesse superiore del minore su esso, in definitiva, incentrando il proprio ragionamento.

Se in gioco c’è il diritto della coppia e del minore ad una relazione familiare stabile, al cui interno gravita il minore, non è possibile che un ordinamento vieti l’ulteriore formalizzazione di tale relazione esclusivamente per ragioni di orientamento sessuale e non si comporti allo stesso modo per le coppie eterosessuali.

Si tratta di un postulato, quest’ultimo, che appare sufficientemente persuasivo, ma che nulla dice – né vuole dire - sull’opportunità e doverosità che una legislazione consenta tout court alle coppie omosessuali di adottare un figlio, anche nell’ipotesi in cui il minore sia figlio di uno dei partner.

La Corte, in altri termini, sembra voler marcare molto i propri limiti e quelli della CEDU.

Resta tuttavia il fatto che la possibilità di adozione delle coppie omosessuali si misura attraverso il confronto con la tutela che gli ordinamenti riconoscono alle coppie eterosessuali avendo, a quanto è dato comprendere, la Corte ormai tarato su tale regime il tertium comparationis da considerare al fine di verificare quelle discriminazioni che la stessa con forza ha inteso – e par di capire intenderà in futuro17- emarginare. E ciò a prescindere dal consenso che si andrà o meno consolidando nei vari Paesi contraenti.

Anzi, la decisione in commento ha confermato il fatto che l’assenza di consenso all’interno dei singoli ordinamenti sulla questione non può per ciò solo giustificare operazioni di tutela al ribasso, come ha di recente osservato il Giudice Raimondi.

Ad ogni modo, volgendo la lente verso casa nostra18, appare evidente che la scelta di normare i rapporti delle coppie di fatto, ove mai dovesse materializzarsi, non potrà orientarsi verso regimi discriminatori tra coppie omo e/o etero sessuali, a pena di incorrere in quegli stessi vulnera che ha individuato la Corte europea nella vicenda qui esaminata.

E tuttavia, l’assenza di una legislazione specifica, de iure condito, non sembra lasciare spazio ad aperture, anche solo di carattere giudiziario- dirette o mediata, attraverso la proposizione di questioni di costituzionalità, fondate sulla decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo e sui diritti umani di matrice convenzionale.

Il messaggio che sembra materializzarsi dalla pronunzia è che i diritti riconosciuti dagli Stati ai coniugi non devono tout court attribuirsi ai non coniugi, fatte salve le regole che ciascuno Stato intende darsi. Resta, tuttavia, ai singoli Paesi regolare le situazioni che possono avere una rilevanza sociale sulla base del margine di apprezzamento che in materia gli stessi mantengono.

25/02/2013
Altri articoli di Roberto Conti
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Indicazione nell’atto di nascita del genitore intenzionale

Nota a Tribunale di Milano, ordinanza nr. 562 del 24.04.2023 (e prime impressioni su Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova, richiesta del 15.5.2023)

23/06/2023
I nati non riconoscibili: il ruolo dei giudici nella persistente inerzia del legislatore

In nota a due sentenze, del Tribunale e della Corte d’appello di Torino, che negano il diritto del nato da fecondazione assistita al riconoscimento del partner del genitore biologico: in attesa che intervenga il Legislatore…

09/05/2022
L’adozione – non più mite? – davanti alla Corte costituzionale: dubbi di inammissibilità

Il 23 febbraio la Corte costituzionale è chiamata a decidere della costituzionalità dell’adozione in casi particolari nella parte in cui l’art. 55 non prevede la costituzione di legami di parentela con la famiglia dell’adottante. Si tratta di questione molto attuale e molto sentita, soprattutto dopo le sentenze n. 32 e 33 del 2021 dello stesso Giudice delle leggi. Tuttavia, all’orizzonte si prospetta il rischio di una pronuncia di inammissibilità in ragione della irrilevanza della questione sollevata dal giudice minorile nel contesto della domanda di adozione.

22/02/2022
La discriminazione diretta in ragione dell’orientamento sessuale della lavoratrice: considerazione a margine dell’ordinanza del 12 novembre 2020 del Tribunale del Lavoro di Milano

Il Tribunale di Milano ha riconosciuto quanto sostenuto dalla datrice di lavoro circa l’esistenza di un vuoto normativo sulla possibilità di riconoscere cittadinanza, nel nostro ordinamento, alla genitorialità delle coppie omosessuali, ed in particolare al genitore cd. “intenzionale” o “sociale”, presente in quelle coppie di donne che abbiano fatto ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita.

07/01/2021
Stepchild adoption: una decisione in chiaroscuro

Va accolta la domanda di adozione, ai sensi dell’art. 44, lett. d) l. 4.5.1983, n. 184 (cosiddetta “adozione in casi particolari”), della figlia della propria convivente e, stante l’abrogazione tacita dell’art. 55 della medesima legge, va riconosciuto il vincolo di parentela tra la minore adottata ed i figli dell’adottante.  

27/10/2020