Magistratura democratica
Prassi e orientamenti

PCT: il punto di vista dell'avvocatura più giovane

di Enrico Battisti
Avvocato, Vice Presidente Nazionale AIGA - Associazione Italiana Giovani Avvocati
Opportunità e vantaggi delle nuove tecnologie applicate alla giustizia
PCT: il punto di vista dell'avvocatura più giovane

INTRODUZIONE

È innegabile che l'avvocatura più giovane, che si è formata ed ha mosso i primi passi in epoca post-informatica, dimostra un approccio digitally-friendly rispetto alle nuove tecnologie e sa intravedere con più facilità le opportunità e i vantaggi che ne possono derivare.

La professione forense vive con drammaticità i problemi e le difficoltà nelle quali viene esercitata, ogni giorno, la funzione giurisdizionale.

Siamo convinti che l'utilizzo del processo civile telematico possa dare un significativo contributo a un recupero di efficienza nell'esercizio della giurisdizione. Da parte di tutti soggetti che sono chiamati a concorrervi: quindi certamente da parte della magistratura, ma anche dell'avvocatura.

È su quest'ultimo aspetto che intendo soffermarmi, dal momento che mi stato chiesto di riferire in merito alle prospettive dell'avvocatura riguardo al processo civile telematico.

L'AVVOCATURA E IL PCT: L'ACCESSO AGLI UFFICI GIUDIZIARI

L'attuazione del processo civile telematico non significherà soltanto una nuova modalità di accesso e di interfaccia con gli Uffici Giudiziari nell'assolvimento degli incombenti processuali.

Questo è soltanto un primo aspetto. Il più evidente. Già di per sé molto importante, perché, quando sarà a pieno regime, porterà vantaggi in termini di risparmio di costi e di riduzione dei tempi nell'attività procuratoria.

Non solo. Il PCT consentirà una sostanziale “delocalizzazione” dei servizi legali, specialmente per una certa tipologia di incarichi e di clientela. Permettendo all'avvocatura di operare più facilmente presso Uffici Giudiziari diversi da quelli della loro sede, anche senza disporre di strutturate organizzazioni di network. Circostanza, quest'ultima, che rappresenta anch'essa una buona opportunità, specialmente per la giovane avvocatura che opera attraverso studi legali di più ridotte dimensioni.

Si potranno risparmiare le spese per le domiciliazioni, considerata la completa informatizzazione del fascicolo di causa e il deposito telematico di ogni atto processuale.

Inoltre, prendendo atto delle peculiarità della nova tecnologia, si potranno semplificare certi adempimenti procedimentali, che hanno significato solo nel vecchio procedimento analogico. Il concetto, insomma, non deve essere adattiamo il processo telematico al processo analogico, forzando un adeguamento che per certi versi è impraticabile, ma si ragioni, a mente libera, valutando le peculiarità della nuova tecnologia e le possibilità offerte dalla stessa.

(SEGUE): LA RI-ORGANIZZAZIONE DEGLI STUDI LEGALI

La sfida più avvincente che porta con sé il passaggio al processo civile telematico, però, è un'altra. Che possiamo definire: di “secondo livello”, quella nella ri-organizzazione degli studi legali.

Dovremo rinnovare e ripensare l'approccio all'esercizio della professione.

Il processo civile telematico, infatti, non è compatibile con l'organizzazione tradizionale dello studio legale. Che potrà essere anche efficiente ed efficace, ma che è conformata a un modello “cartolare” di processo civile. Che non esisterà più.

La “dematerializzazione del processo” che deriva dalla informatizzazione dei flussi di comunicazione tra i soggetti della Giurisdizione (Giudice, Parti e Cancelleria) richiede che, una volta che l'atto sia arrivato sul tavolo dell'Avvocato, esso venga gestito, anche da lì in poi, con modalità informatiche e non più cartacee.

Si impone, pertanto, la necessità di automatizzare e informatizzare i processi e i flussi di lavoro nella gestione dello studio legale.

Questo cambiamento, profondo tanto quanto lo sarà quello nella gestione degli Uffici Giudiziari, consentirà all'Avvocatura di avere occasioni di sviluppo e di crescita. Per lo meno per quei Colleghi che sapranno cogliere l'opportunità.

Tutto questo richiede investimenti in risorse e formazione, per mettersi al passo con i tempi del progresso tecnologico.

Occorrerà che le istituzioni e le rappresentanze politiche forensi si adoperino per sostenere l'Avvocatura in questo passaggio cruciale per la professione, così come bisognerà che il Governo metta a disposizione risorse adeguate, attraverso misure di intervento diretto o di agevolazione fiscale, per consentire all'Avvocatura di investire nel proprio futuro.

Riteniamo, infatti, che, sotto questo profilo, nelle decisioni di politica economica, sia venuto il momento di dare il giusto riconoscimento al contributo fornito dalle professioni alla crescita e allo sviluppo delle moderne economie occidentali, come vogliamo che continui ad essere quella del nostro Paese.

(SEGUE): LA TECNICA DI REDAZIONE E IL LINGUAGGIO DEGLI ATTI

Accanto alla ri-organizzazione degli studi legali, il processo civile telematico imporrà un ripensamento nella stessa tecnica di redazione degli atti.

La dematerializzazione degli atti processuali ne cambierà il “destino”.

Il nostro pensiero non vivrà più “sulla carta”, ma soltanto in forma digitale: “a video”.

Ci verremo a confrontare con un nuovo “mezzo di comunicazione”, che imporrà all'Avvocato di sperimentare tecniche di linguaggio diverse. Perché questo possa essere adeguato ed efficace nel veicolare il pensiero e il ragionamento giuridici.

Non si vuole con questo certamente sostenere che le qualità dell'Avvocato “di domani” si potranno compendiare, soltanto, nella padronanza delle tecnico di comunicazione. Tutt'altro.

Già oggi, che viviamo in un'epoca di straordinaria disponibilità di informazioni, in cui anche i “saperi esperti” sono per tutti alla portata di un click, abbiamo imparato che soltanto la capacità di selezione dei dati e una solida preparazione scientifica possono consentire di mantenere la “giusta rotta” nell'elaborazione di un compiuto pensiero giuridico.

Non possiamo, però, non riconoscere che il convincimento giuridico è l'esito anche della padronanza del linguaggio e delle tecniche espositive. Di questo ci è testimone la stessa tradizione della retorica forense.

Anche sotto questo aspetto, l'Avvocatura dovrà saper acquisire e fare proprie tecniche di comunicazione e di articolazione del pensiero giuridico che ben si attaglino alle nuove dinamiche nelle quali vivrà la vicenda processuale.

AIGA E IL PCT

La congiuntura economica non lascia intravedere, per lo meno nel breve periodo, ampi spazi per nuovi investimenti nel settore Giustizia.

Attraverso l'utilizzo del processo telematico, come risulta dalle previsioni del Governo, si potranno ottenere significativi risparmi di spesa.

Ad oggi, è bene ricordare, il PCT è diventato realtà soprattutto grazie agli ingenti contributi erogati dai nostri Ordini e sempre più spesso si riscontra che progetti di PCT già in avanzata fase di attuazione rimangono invece bloccati mesi per l’assenza di fondi. Circostanza che risulta per certi versi inspiegabile alla luce dei continui aumenti dei costi della Giustizia, in primis il contributo unificato, di cui è stato oggetto il procedimento civile in questi anni, che avrebbero dovuto di per sé garantire la copertura di spese finalizzate all’ottimizzazione delle risorse.

Tali risparmi, riteniamo, dovranno essere utilizzati per una diversa allocazione delle risorse. Al fine di creare le condizioni per assumere nuovo personale: sia Magistrati, che funzionari e addetti amministrativi.

Le carenze d'organico nelle quali operano certi Uffici Giudiziari non sono, infatti, più tollerabili. Le piante organiche dovranno essere completate e, semmai, riviste attraverso l'utilizzo di criteri qualitativi, che sappiano apprezzare gli effettivi carichi di lavoro di ciascun Ufficio Giudiziario.

Le risorse risparmiate dovranno rimanere alla Giustizia. Non potranno essere dirottate altrove, per sanare disavanzi di bilancio di altri settori dell'Amministrazione.

** *** ***

La nostra associazione si è fatta da tempo promotrice di iniziative di supporto e di sostegno alla piena attivazione del processo civile telematico.

Crediamo davvero che questa possa essere un'importante occasione, che darà rilancio ed efficienza al sistema Giustizia.

La nostra Associazione rappresenta circa 10.000 avvocati, organizzati in 96 Sezioni sparse su tutto il territorio nazionale.

Simbolicamente, a promemoria, sarà attivato un “conto alla rovescia” sul nostro sito nazionale, con data finale 30 giugno 2014.

A maggio prossimo, si terrà la nostra Conferenza Nazionale che dedicheremo al Processo Civile Telematico.

Stiamo stipulando una convenzione che metteremo a disposizione dei nostri iscritti per consentire il pagamento telematico delle spese di giustizia. Condizione essenziale per poter usufruire a pieno dei vantaggi che può portare il processo civile telematico.

Stiamo organizzando una serie di incontri di informazione e formazione sul processo civile telematico, che apriremo non soltanto all'Avvocatura, ma anche alla Magistratura e al Personale Amministrativo, per offrire un supporto e un contributo specialmente per quegli Uffici Giudiziari dove si è potuto fare di meno e dove l'attuazione del processo civile telematico è in una fase ancora troppo arretrata.

Siamo convinti, infatti, che lo stato di attuazione del processo civile telematico stia procedendo “a macchia di leopardo”, molto più di quanto risulti dai dati ufficiali messi a disposizione dal Ministero.

Ci siamo, quindi, posti l'obiettivo di raccogliere dati propri (monitoraggio attuazione PCT), per “scattare una fotografia” dello stato di attuazione del processo civile telematico e individuare eventuali aree di criticità verso le quali indirizzare le nostre iniziative.

CONCLUSIONE

L'Avvocatura guarda con grande attenzione alla scadenza del 30 giugno prossimo. Non vorremmo, infatti, che il mancato rispetto di questa scadenza si trasformi nell'ennesima occasione perduta.

Temiamo che si tratti di un timore purtroppo fondato, dal momento che il ministro Cancellieri e gli altri rappresentanti del Governo intervenuti alla inaugurazione dell'Anno Giudiziario presso i vari Distretti di Corte d'Appello si sono riferiti al 30 giugno come alla data per l'entrata in vigore della obbligatorietà del “processo monitorio”, senza far cenno agli altri procedimenti già informatizzati.

Voglio ringraziare gli organizzatori per l'opportunità che è stata data all'AIGA di intervenire e degli interessanti contributi che ho potuto ascoltare.

Ne usciamo tutti rafforzati nella convinzione dell'importanza di promuovere la piena attuazione del processo civile telematico, al quale tutti soggetti della Giurisdizione, se sapranno ascoltarsi e confrontarsi come hanno fatto questo pomeriggio, insieme – tutti insieme – potranno dare un grande contributo, per trasformare questa sfida, come recita il titolo di questo nostro incontro, in una grande opportunità.

13/03/2014
Altri articoli di Enrico Battisti
Se ti piace questo articolo e trovi interessante la nostra rivista, iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni.
Il pane, le rose, la concorrenza

Che cosa rende dissonanti, cacofoniche, le previsioni sulla giustizia, ed in particolare sulla giustizia civile, inserite nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza rispetto al resto dello spartito? Per cercare di dare una risposta a questo interrogativo e comprendere la natura della disarmonia, si analizzerà il contenuto del PNRR, proponendone una chiave interpretativa che aiuti a farsi un’idea del punto al quale è giunta la notte della separazione tra umanesimo giuridico e costituzione materiale.

28/09/2021
Il "nuovo ufficio per il processo" tra riforma della giustizia e PNRR. Che sia la volta buona!

L'articolo, dopo aver sintetizzato lo stato dell'arte e il quadro normativo dell'ufficio per il processo, analizza gli obbiettivi del PNRR per la Giustizia e il ruolo che per il loro raggiungimento gioca l'ufficio per il processo. Tenta quindi di tracciare una road-map verso l'UPP per i prossimi mesi e si concentra infine sul nuovo ruolo del giudice che può nascere dall'adozione di questo modulo operativo, anche alla luce dell'esperienza personale dell'autrice.

08/09/2021
I luoghi comuni da sfatare della giustizia civile

Per andare oltre i luoghi comuni sullo stato della giustizia civile nel nostro Paese occorre analizzare i diversi aspetti della sua più recente evoluzione, esaminando e discutendo i dati sulle pendenze, i livelli di produttività dei magistrati, il tasso di litigiosità, le performance dei migliori tribunali e le ragioni delle diversità territoriali. La realizzazione dell’obiettivo, indicato nel PNRR, di ridurre i tempi della giustizia civile del 40% entro il 2025, è affidata ad una pluralità di interventi: l’attuazione su vasta scala dell’Ufficio per il processo, il recupero dell’arretrato attraverso interventi mirati negli uffici con maggiori difficoltà, la digitalizzazione, lo sviluppo delle ADR, le modifiche del rito. Ma per avere successo tali azioni dovranno essere articolate in un progetto organico, gestito da una governance ampia, capace di coinvolgere tutte le componenti del giudiziario: magistrati, dirigenti, avvocati, personale giudiziario, tecnici.

02/09/2021
Le cause civili pendenti e l’arretrato civile nei tribunali italiani

Le cause civili pendenti e l’arretrato civile, nei Tribunali e nelle Corti d'Appello

21/04/2021
ADR e proposte di riforma per la giustizia civile

Nelle dichiarazioni programmatiche del nuovo Governo è stata sottolineata l’importanza delle ADR nel quadro complessivo della giustizia civile. Un particolare rilievo è stato attribuito alla mediazione e, nel suo ambito, alla mediazione demandata. Ma, affinché tali strumenti possano porsi davvero quali sedi complementari e coesistenziali rispetto alla giurisdizione, è necessaria una serie di interventi, tutti realizzabili nell’immediato o nel breve periodo, idonei ad assicurarne il migliore e più efficace funzionamento.

09/04/2021
Giustizia civile: bilancio della pandemia e idee per il futuro prossimo

Si raccolgono qui gli interventi di Maria Giuliana Civinini (presidente del Tribunale di Pisa), Claudio Cecchella, (professore ordinario di diritto processuale civile presso l'Università di Pisa) e Giuseppe Ruffini (professore di diritto processuale civile presso l'Università Roma Tre) alla Giornata europea della giustizia svoltasi il 27 ottobre 2020 presso il Tribunale di Pisa e dedicata a Giustizia civile: bilancio della pandemia e idee per il futuro prossimo. Ciascun intervento è scaricabile in formato pdf ai link qui disponibili, insieme al programma della Giornata. 

15/02/2021
Processo Telematico in Cassazione, a che punto siamo?

Quando chiedo ad un avvocato che si confronta con il processo telematico un suggerimento per migliorare il sistema, la risposta è sempre la stessa: l’adozione di un processo telematico unico per tutte le giurisdizioni. Invece, quasi a fargli dispetto, ogni giurisdizione in Italia ha il suo processo telematico: il fratello maggiore è PCT in primo e secondo grado civile, secondogenito è PAT davanti al giudice amministrativo, quindi ha visto la luce il giovane GIU.DI.CO. per la magistratura contabile e poi è stata la volta del neonato PTT per il giudice tributario in primo e secondo grado. Ora, per la gioia del giudice penale, sta muovendo i primi passi PPT. Manca poco al parto di un sesto fratello, lungamente desiderato? O piuttosto il processo telematico presso la Corte di Cassazione sarà una costola del PCT che, unico tra i fratelli, per le funzioni stesse della Corte dovrà imparare a parlare presto con ciascuno di loro? E a quando il lieto evento?

28/01/2021
I giudici del lavoro, l’udienza da remoto e la conciliazione giudiziale

L’udienza da remoto e il tentativo di conciliazione nelle cause di lavoro: la compatibilità con una interlocuzione reale che preservi il ruolo del giudice e la possibilità di realizzare un atto coerente con l’art. 88 disp. att. c.p.c. 

07/07/2020