Magistratura democratica
Prassi e orientamenti

L'attività degli Osservatori della Giustizia Civile e della Fondazione Verardi

di Luciana Breggia
Giudice del Tribunale di Firenze
Verso l'Assemblea Generale 2014
L'attività degli Osservatori della Giustizia Civile e della Fondazione Verardi

Il 30 novembre scorso si è svolto a Roma l'incontro di Coordinamento nazionale degli Osservatori sulla Giustizia civile e la Fondazione Carlo M. Verardi con un denso ordine del giorno (1. tirocinii e stages 2. mediazione 3. impiego dei g.o.t. 4. danno alla persona 5. famiglia 6. raccordo atti difensivi/motivazione 7. consultazione della commissione europea per raccogliere contributi sullo spazio UE nel settore giustizia 8. gruppo sul diritto europeo 9. protocolli su locazioni – sfratti per morosità 10. processo civile telematico 11. sito. 12 Prossima assemblea nazionale degli Osservatori).

La riunione è stata particolarmente vivace, specie per la presenza  di nuove persone e nuovi osservatori, in particolare l'Osservatorio di Rimini e l'Osservatorio di Perugia, ultimi nati, che abbiamo accolto volentieri nella 'famiglia'. Nel complesso erano rappresentati diciannove sedi di uffici giudiziari.

Particolarmente sentiti i problemi posti dalle novità del d.l. n.69/2013:  su stages e tirocinii , vi è stato un confronto sul coordinamento tra stages ex art. 73   e preesistenti convenzioni che continuano ad essere attive; sulla mediazione si è riferito delle esperienze in atto (specie a Firenze e Milano) sottolineando la necessità che ci si occupi soprattutto di elaborare e promuovere buone prassi, specie sulla mediazione  disposta dal giudice, mentre le  questioni di tipo procedurale dovranno e potranno  trovare rapidamente una soluzione condivisa.

Si è messa in luce la difficoltà di  definire cosa sia esattamente il 'primo incontro' della mediazione e di riflettere su questo  momento. Si sottolinea la necessità di una formazione adeguata dei mediatori anche alla luce della normativa UE.

Altro tema scottante affrontato riguarda l'impiego dei giudici onorari di tribunale. Dalle varie esperienze emerge come il peso dei carichi eccessivi e delle disfunzioni per la forte  mobilità dei magistrati porta necessariamente a concepire i giudici onorari di tribunale come l’ultima salvezza, spesso all’infuori di progetti  slegati dalla pura emergenza e con criteri non omogenei nelle varie sedi (i limiti di valore variano molto e anche le materie).

Se da un lato si riconosce che  l'impiego dei g.o.t. è diventato l'alternativa ad un inaccettabile 'congelamento' di ruoli, dall'altro appare poco accettabile anche il ruolo dei g.o..t. nel sistema attuale.

Ancora meno accettabile considerando che molto più correttamente si potrebbe aumentare la capacità di riposta dei giudici dotandoli di veri e propri assistenti con caratteristiche di relativa stabilità: l'obiettivo che si intende perseguire può essere riassunto nell'espressione ''non sostituti ma collaboratori per il giudice'. Vi è un intento comune di proseguire verso tale obiettivo, salva la necessità di riflessione e di individuazione delle forme di assistenza e collaborazione. Il primo passo sarà una ricognizione dei diversi modi e criteri con cui i g.o.t. sono impiegati nei vari tribunali attraverso la raccolta dei provvedimenti tabellari.
 
Si è sottolineata poi la necessità di orientamenti giurisprudenziali e prassi processuali omogenei proprio alla luce dell'attuale pervasivo intervento dei g.o.t. . A questo proposito, tra l'altro, si è rilevata l'utilità di quesiti medico-legali omogenei. Damiano Spera (Milano) ha riferito come il quesito elaborato dall'Osservatorio, che mira a restituire al giudice alcune valutazioni in qualche modo delegate impropriamente ai medici-legali,  non sia molto seguito dai giudici: sembra pertanto utile una sua diffusione attraverso le riunioni di sezione.

Gli osservatori sono impegnati anche sul fronte 'raccordo atti difensivi e motivazione dei provvedimenti', con gli incontri organizzati insieme alla Scuola Superiore della Avvocatura a partire dal marzo 2012 (molto attivi Milano e Torino); questo tema è apparso particolarmente importante alla luce delle esigenze ormai sempre più diffuse di chiarezza e sinteticità degli scritti difensivi e dei provvedimenti del giudice: un segnale è dato dalla lettera indirizzata proprio su questo tema dal Presidente della Corte di Cassazione Santacroce, al Prof. Alpa, quale presidente del CNF;   inoltre, il tema è connesso anche  ai lavori sul processo civile telematico che richiede una standardizzazione condivisa di atti e provvedimenti.

A questo proposito Barbara Fabbrini ha illustrato l'iniziativa fiorentina dell'Osservatorio di presentazione del primo Protocollo sul processo civile telematico (5 dicembre), protocollo che può essere una buona base di partenza anche per gli altri Osservatori e quanti vorranno utilizzarlo (rinvenibile sul sito del Tribunale di Firenze). Naturalmente si è sottolineato da alcuni le difficoltà che la diffusione del p.c.t. può incontrare per dotazioni tecniche inadeguate e assistenza carente e sulla necessità di avanzare richieste al riguardo nelle sedi competenti.

Nel settore famiglia sono stati illustrati vari problemi, primi fra tutti quelli posti dalla nuova normativa sulla parificazione del figli nati dentro e fuori il matrimonio. E' stato quindi riferito di una prassi innovativa del Tribunale di Milano dove la   IX sezione – che si occupa di famiglia –   sperimenta   l’impiego dei g.o.t. nei procedimenti relativi ai figli naturali, nell’ambito di un “rito partecipativo” imperniato su un tentativo preliminare di conciliazione  davanti al Presidente.

La prassi prevede che il Presidente della Sezione conduca un esame preliminare e invii i fascicoli selezionati ai g.o.t. – specializzati in materia familiare – perché verifichino con le parti la possibilità di una conciliazione. I risultati risultano molto superiori alle attese e le conciliazioni si attestano intorno al 40%. In questo caso, l'impiego dei g.o.t. sembra felice, tuttavia è stata sottolineata la natura specialistica della materia connessa alla formazione specifica dei g.o.t. stessi.

In ambito europeo si sottolineano in particolare due argomenti. Si è condivisa l'idea, proposta da Elena Riva Crugnola e  l'Osservatorio di Milano di partecipare alla consultazione lanciata dalla commissione europea per raccogliere contributi sullo spazio UE nel settore giustizia:  l’Osservatorio di Milano sottoporrà una bozza di documento da inviare alla commissione, incentrato sulla opportunità di una ricognizione dei sistemi vigenti nei vari paesi europei quanto alle figure cd paragiurisdizionali e di assistenza  qualificata al giudice.

Per quanto concerne il gruppo sul diritto europeo, Angelica Scozia e Angela Marino hanno riferito che è stato realizzato un sito internet dedicato al diritto europeo (consultabile qui), ben fatto e bene articolato, sottolineando che occorre tuttavia uno sforzo comune per metterlo in opera e immettervi i contenuti. Anche Annamaria Casdadonte (Reggio Emilia) ha sottolineato l'importanza di valorizzare le esperienze 'dal basso ' per un contributo sui temi europei. Si tratta di capire come lavorare, in modo 'trasversale' rispetto ai vari gruppi, su questo progetto.

Gli sfratti per morosità costituiscono un argomento particolarmente scottante nella attuale fase di crisi: l’ Osservatorio di Bologna ha presentato il 21.11.2013 a Bologna un Protocollo sugli sfratti e si cercherà  di diffonderlo in altre sedi, anche in relazione alla gestione dei fondi per le cd morosità incolpevoli. Bologna, tra l'altro, ha anche annunciato la nascita dell'Osservatorio per i processi del giudice di pace (civile e penale) e quello per la Corte di appello.

Infine si è discusso animatamente sulla futura  Assemblea Nazionale: l'Osservatorio di Rimini si è dichiarato disponibile ad ospitarla, con grande gaudio e riconoscenza  di tutti. Si è pensato di modificare un po' la formula usuale, dando più spazio ai gruppi di lavoro rispetto alle relazioni del sabato mattina. In tal modo potrebbero essere svolti due/tre gruppi al mattino e due/tre al pomeriggio, con possibilità maggiori di partecipazione.

I temi per i gruppi, in linea di massima, potrebbero essere:

mediazione e conciliazione giudiziale (sotto l'aspetto delle buone prassi);
processo civile telematico, anche in connessione al tema atti e provvedimenti;
risorse della giurisdizione (qui troverebbero spazio vari profili,   g.o.t.   tirocinii,  costo del processo, mobilità,  etc etc.);
famiglia;
danno alla persona ;
diritto europeo.

Va mantenuta la novità introdotta da Reggio Emilia ed aprire quindi l'Assemblea il venerdì pomeriggio con una comparazione del sistema giustizia di altri paesi: si è scelta la Francia con la quale già vi è qualche contatto (e qualche precedente: i contrats de procédure illustrati alla Assemblea di Bologna 2010).

L' argomento di fondo potrebbe essere il tema dell'accesso alla giustizia, sia sotto il profilo dei costi sempre crescenti per la domanda di giustizia, sia ripensando al ruolo della giurisdizione (quindi del giudice, dell'avvocato, del funzionario) nel ventunesimo secolo; occorre ridefinire gli ambiti di intervento, anche tenendo conto della riflessione sull'adeguatezza dei sistemi per risolvere le controversie e della recente revisione delle circoscrizioni.

Naturalmente questa è solo una base, spetterà al lavoro che riusciremo a svolgere e alle proposte dell'Osservatorio di Rimini la definizione migliore dell'incontro.

La ricchezza del dibattito della riunione potrà essere recuperata meglio nel verbale che sarà presto inviato.  Questa è solo una breve sintesi, anche per ricordarvi sin d'ora che l'Assemblea si terrà dal 30 maggio al 1° giugno 2014. Il prossimo Coordinamento è fissato per il 22 marzo 2014.

 

26/02/2014
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